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CAMORRA, GIORNALISTA SCRIVE A NAPOLITANO: 'NEMMENO SAVIANO MI RISPONDE'

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che un giornalista casertano ha inviato al Presidente della Repubblica, lamentandosi delle mancate risposte di Saviano (a cui ha scritto più volte) e all'omertà di certa stampa nel Casertano. L'argomento è il crimine organizzato


Al Presidente della Repubblica

Giorgio Napolitano

Presidente,

sono un giornalista di trentadue anni, dal 2000 pubblico, praticamente gratuitamente, un periodico che si chiama “La Sentinella” che esce nell’ agro-aversano, che come certamente saprà, essendo campano ed avendo letto l’opera di Roberto Saviano “Gomorra” è il territorio d’origine, del famigerato clan dei casalesi. Il sito internet del periodico è www. lasentinella.info . E’ dal 2000 che, praticamente ogni numero, tratta di camorra da intendersi, secondo me, in senso più ampio di quella che siamo portati superficialmente a pensare. Camorra è molto più che pistole e morti ammazzati, camorra nel nostro territorio è connivenza anche con la politica, anzi alcune volte è politica divenuta essa stessa direttamente camorra, ma questo, purtroppo, veramente in pochi hanno il coraggio di dirlo e di scriverlo. E’ un periodo a questa parte che leggo e sento suoi appelli alla legalità, alla lotta alla camorra ed ad un giornalismo che racconti la verità. Onestamente ne sono compiaciuto e ciò mi dovrebbe dar forza, ma non trova che siano parecchio tardivi, giungendo in un momento, come quello che sta attualmente vivendo la Campania di abnorme disfatta delle istituzioni? Mi da quasi nausea poi, che quando lei davanti a belle platee di giovani fa questi appelli, alle sue spalle od al suo fianco vi siano personaggi della politica campana, ormai del tutto compromessi almeno dal punto di vista morale, persone che possono a tutta ragione, anzi debbono essere accusati di essere fra gli artefici principali della disfatta campana. Il rinascimento bassoliniano, ormai è sotto gli occhi di tutte le persone di buon senso e quindi anche sotto i suoi occhi di padre della patria, è terminato nei peggiori dei modi ed oggi il “Governatore” Antonio Bassolino non può vantare nulla di più di quanto fossero stati capaci di fare i governi regionali democristiani e socialisti che fino all’inizio degli anni Novanta del ‘900 avevano “governato” la nostra amata regione. Con questa lettera non voglio certo farle un rimprovero, lungi da me ciò, ma il vecchio adagio “predica bene e razzola male” potrebbe essere adoperato contro di lei, da molti cittadini campani, stufi e delusi dalla politica bassoliniana che ha portato solo disagi alla loro vita. Questa è una realtà ineludibile se non ci si scrolla di dosso di un macigno “malefico” che sta tartassando le vite di noi cittadini campani. Insomma, Signor Presidente, anche le sue forti parole contro la camorra perdono molto della loro incisività se alle sue spalle od al suo fianco troviamo ancora un politico rinviato a giudizio come Antonio Bassolino. Ho letto “Gomorra”, l’ho trovato un bel romanzo, la realtà nella quale viviamo penso sia molto peggiore. Ho letto “Gomorra” è vi ho trovato anche delle enormi sviste, come ad esempio, considerare eroi e testimoni anti-camorra, persone che poi, nella realtà dei fatti sono state socie d’affari con un noto trafficante dell’ecomafia. Queste sviste le ho evidenziate a Roberto Saviano, le ho pubblicate, ma da parte della carta stampata e dell’informazione campana ho trovato solo un muro di omertà ed anche da parte di Roberto Saviano attendo ancora una risposta. La cosa più grave è che amici di questi testimoni dell’ anticamorra, oggi, in Campania, fanno il bello ed il cattivo tempo della gestione dei beni confiscati alla Camorra, senza dar conto a nessuno delle loro “parentele” societarie con questo “mammasantissima” dell’ecomafia. Dietro ai lustrini ed ai molti soldi che, oggi certamente ruotano intorno a Roberto Saviano ed al mito che i media vogliono a tutti i costi creare intorno a questo ragazzo, che in fin dei conti, ha raccontato con un romanzo solo una parte della nostra triste realtà si celano ancora invisibili, queste assai cupe verità che debbono essere attentamente analizzate, altrimenti potranno indisturbate continuare a contaminare anche il poco di buono che qualche associazione o qualche gruppo sta veramente portando avanti contro la criminalità organizzata. Attendo con fiducia una sua motivata risposta ed una presa di posizione sui fatti da me esposti. Resto disponibile a dare ogni ulteriore informazione sugli stessi al fine di un’ampia discussione in merito.

AVERSA, GIUGNO 2008, LUIGI CANGIANO

INVIATA PER POSTA ELETTRONICA IL 7 GIUGNO 2008

AGLI UFFICI DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA (Oggetto: CAMORRA - CONNIVENZE - ANTICAMORRA)

 
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