CASAL DI PRINCIPE - Funerali semi-blindati a Casal di Principe per Michele Orsi (ucciso domenica a Casal di Principe) concelebrati da don Carlo Aversano e don Elio nella parrocchia di famiglia di Maria Santissima Preziosa, a poca distanza dall'abitazione di via Catullo e dal bar "Roxy" dove i sicari hanno ammazzato l'imprenditore che poteva rivelare elementi preziosi per i legami tra clan, politica e industria nello smaltimento rifiuti. Al termine della cerimonia funebre i quattro figli e la moglie Miranda, insegnante di sostegno presso le scuole elementari di Trentola Ducenta, si sono abbracciati formando un cerchio quando la bara e' uscita. C'erano anche i fratelli Sergio e Giovanni, ora sotto protezione. Fuori li attendevano i militari in borghese della Guardia di Finanza, la scorta che li condurra' in un luogo protetto, lontano da Casale. La salma era stata restituita ieri sera ai familiari e questa mattina la bara di Orsi ha attraversato molte vie di Casal di Principe passando anche davanti al bar. Le forze dell'ordine presidiavano corso Dante, e, mentre i familiari di Orsi piangevano, nella chiesa poco lontana di piazza Villa, sempre alle 11 si festeggiavano le nozze di Carmine, figlio del boss della camorra Francesco Schiavone detto Sandokan. Due omelie diverse quelle di don Elio Pellegrino, al funerale di Orsi, e quella di don Vaccaro in piazza Villa. Don Elio, dall'altare donato proprio dalla famiglia Orsi in ricordo dei genitori, ha pronunciato parole dure contro chi ha sparato senza fare nomi ne' pronunciare le parole "boss" o "camorra", per indurre al pentimento "questi": Chi ha armato la mano per uccidere Michele - ha esordito don Elio - non ha capito che questo padre di famiglia vivrà ugualmente e per sempre nel cuore dei familiari e di chi lo ha conosciuto. In questo momento è importante far spazio all'amore cristiano e sgombrare rabbia e dolore. "Se non c'e' un pentimento, una conversione sincera affinche' questa piaga sia debellata - ha detto - questi non scapperanno alla giustizia finale di Dio. Le persone che non si pentono saranno condannate all'inferno per sempre". E poi, alla platea: "Se questi hanno pensato in questo paese di poter controllare tutto e tutti hanno sbagliato; se hanno pensato di poter spegnere la voglia di vivere, si sbagliano perche' Gesu' parla a loro. Allora chiediamo a tutti noi, se vogliamo che questo sangue di Michele non sia stato versato inutilmente, che si crei una coscienza sociale, civile ed ecclesiale. C'e' bisogno della collaborazione di tutti, a incominciare dallo Stato che non deve limitarsi a presenze formali, ma deve reagire con atti giudiziari e con fatti. Troppe volte hanno chiamato Casalesi un popolo di criminali. Non e' vero, qui c'e' anche tanta brava gente. Cio' che ci rende immobili e' la paura, e questi pensano di impaurire tutti. Non e' cosi'. Michele ha pagato il prezzo piu' alto, come Gesu'. Per chi non crede questo gesto di Gesu' e' stata una follia, per chi non crede Michele ha sbagliato. E invece no, perche' Michele ha fatto la scelta giusta anche se ha pagato. (5 giugno 2008-14:43)