E' necessario un criterio di solidarietà nella scelta dei siti gli impianti del ciclo dei rifiuti. Lo ha affermato il presidente della Provincia di Caserta Sandro De Franciscis nel corso della presentazione dell'osservatorio provinciale sui rifiuti, l'organismo nato con l'obiettivo di raccogliere, analizzare ed elaborare dati sulla produzione e gestione dei rifiuti, al quale ha partecipato anche l'assessore regionale all'Ambiente, Walter Ganapini. "Questa amministrazione - ha detto De Franciscis - non è mai stata inerte rispetto al problema dei rifiuti. Lo dimostrano gli atti e le iniziative poste in essere. Abbiamo semmai sofferto, come classe dirigente cui è toccato il compito di misurarci con la gestione della cosa pubblica in questa fase storica, l'inerzia di chi ci ha preceduti, non avendo ereditato uno straccio di programmazione in materia". "L'iniziativa - ha sottolineato de Franciscis - parlando dell'Osservatorio - giunge a maturazione nei tempi previsti e che si propone d'essere uno strumento al servizio dei cittadini e delle Istituzioni". Nel suo intervento De Franciscis si è soffermato su quanto è stato prodotto dalla Provincia in due anni in materia e sulle ragioni delle scelte adottate: "Ho inteso riaffermarlo, ha spiegato perché noto che ,alla luce del mutato quadro politico a livello nazionale, vi sono tentazioni di mettere in mora le persone sbagliate. Prima di noi in questo Ente, tra l'altro, non c'era un assessorato ad hoc e siamo stati noi a dare impulso al settore ambientale". Il presidente della Provincia ha fatto anche riferimento alle iniziative prodotte per dare impulso alla raccolta differenziata ed alla "scelta decisa e coerente di collaborare sempre con tutti i livelli dello Stato a prescindere dal colore del Governo nazionale. Una scelta, ha precisato che confermiamo oggi assieme a tutti i sindaci della Provincia". De Franciscis, infine, ha rinnovato l'appello perché scatti il necessario "meccanismo di solidarietà sulla scelta dei luoghi destinati ad ospitare gli impianti del ciclo dei rifiuti. Diversamente, corriamo il rischio che altri continueranno a prendere decisioni sulle nostre teste". (29 maggio 2008)