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LATTE OLANDESE PER FARE MOZZARELLA CASERTANA: POLEMICHE E PRECISAZIONI


Un messaggio tranquillizzante per i consumatori della mozzarella di bufala campana viene dal Consorzio di tutela del formaggio mozzarella di bufala campana che associa 141 aziende di trasformazione che lavorano il latte di 1800 allevatori che hanno le loro aziende in Campania e nel basso Lazio. Dopo la denuncia fatta dalla Cia di Caserta in merito all'utilizzo di latte bufalino proveniente dall'Olanda per la produzione di mozzarella il direttore del Consorzio Vincenzo Oliviero spiega: "Il disciplinare è molto chiaro. La mozzarella di bufala campana può essere prodotta solo con il latte delle aziende campane e del basso Lazio. E c'é un sistema di tracciabilità che consente di effettuare i controlli". A sollevare il caso è stata la Confederazione Italiana Agricoltori di Caserta che, un comunicato diffuso nella giornata di ieri, intervenendo nella questione della brucellosi bufalina, ha sostenuto che c'é un'azienda che produce mozzarella con latte bufalina di importazione olandese. "Con il latte non campano si può produrre mozzarella generica - spiega ancora il direttore del Consorzio - ma non mozzarella di bufala campana. Dunque il marchio che ritroviamo sulle confezioni ci auita a stabilire da dove viene il latte e la zona dove si trova il caseificio che ha realizzato il prodotto". L'azienda che ha acquistato il latte olandese ha un sistema di tracciabilità del latte, "e sicuramente sarà in grado di dimostrare di aver utilizzato il latte bufalino olandese - si legge in una nota del Consorzio - per la realizzazione di un prodotto non Dop, poiché tale azienda produce una vasta gamma di formaggi freschi". Il Consorzio di tutela, comunque, "ha già predisposto ulteriori approfonditi accertamenti presso l'azienda casearia, sulla base della delega del ministero. Eventuali irregolarità che dovessero comunque emergere saranno comunicate all'autorità giudiziaria competente per territorio". Negli ultimi 10 anni il consorzio ha operato sul mercato italiano 2500 campionature di Mbc ed ha esperito oltre 300 denunce all'autorità giudiziarie per utilizzo di latte non conforme. "Sollevare polveroni non produrrà alcun risultato - accusa ancora il direttore del Consorzio di tutela, Vincenzo Oliviero - e non si risolve il problema che è un altro. In questo modo però si crea solo confusione con un potenziale danno per allevatori e trasformatori". La denuncia sull'utilizzo di latte bufalino proveniente dall'Olanda per la produzione di mozzarella "é incomprensibile solo apparentemente". Lo afferma il presidente della Confederazione Italiana Agricoltori di Caserta, Luca Martone, che replica così alle polemiche suscitate da un comunicato diffuso dalla stessa Cia casertana nella giornata di ieri. Lo scontro è aperto anche sul piano di abbattimento dei capi affetti da brucellosi. La Cia denuncia il rischio che qualcuno possa "lucrare sugli indennizzi pubblici per abbattimenti sostituendo le mandrie della bufala mediterranea geneticamente testata dal Cnr con altre razze a basso costo provenienti da altri Paesi". Per Martone si registra "una grave irresponsabile divaricazione delle cifre ufficiali che vengono indicate a proposito dei capi bufalini da abbattere" perché "dagli uffici centrali dell'assessorato regionale alla Sanità viene assicurato che al massimo saranno abbattuti altri 1200 capi sui 1800 già eseguiti mentre le autorità sanitarie locali ne stimano 34mila e su una sola Asl". La Cia sostiene che sia "possibile sanificare gli allevamenti per altre strade senza distruggere un patrimonio inestimabile e difendere veramente i consumatori". "Al presidente regionale Aniello Troiano, in questi giorni in visita negli Stati Uniti - continua sempre nella nota Martone - è stato confermato che gli Usa hanno risanato 15 milioni di capi senza abbatterne nessuno ma ricorrendo, con un semplice piano decennale, alla semplice separazione dei capi".

 
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