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SANTA MARIA C.V. CASERTA): LA VECCHIA POLITICA, LA NUOVA MELMA


SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta) (di Antonio Lepore) - Vorrei cercare di capire con voi cosa sta succedendo, o meglio, cosa è successo politicamente a Santa Maria Capua Vetere, per farlo devo però fare molti passi indietro. Incomincio da me stesso, ho vissuto molto del mio tempo, dai 14 anni in poi, in casa Rendina, respirando cultura politica, ma non da integralista, ma da vera cultura, e da libero pensatore quale sono sempre stato, ebbene il mio incontro con i partiti, è avvenuta circa tre anni dopo, a circa 17 anni, era il 1972, iniziai a frequentare la sezione del Partito Comunista Italiano, presi la tessera della FIGC (Federazione Italiana Giovani Comunisti), e iniziammo ad avere degli incontri con degli attivisti, ma dopo poco capii che quel tipo di approccio era diverso da quello che avevo avuto fino ad allora, e strappai la tessera dopo poco. Frequentavo il Liceo Scientifico a Caserta, e conoscevo molti attivisti politici sia di destra che di sinistra, ebbi diversi scontri sempre dialettici, con gli uni e gli altri, e poi sono rimasto amico con molti di loro. Nel 1974, creammo con Giovanni e Massimiliano Rendina e con un loro cugino una cosiddetta Radio Libera, Radio Capys, sicuramente di sinistra, ma più che altro libera, senza grosse ideologie, e da li, dopo poco, iniziammo ad avere, divergenze con la radio concorrente, Radio Volturno, creata da Nicola Di Muro. Dal 1976, anno della sua fondazione, iniziai a leggere La Repubblica, crescendo e metabolizzando quello che Eugenio Scalfari faceva liberalmente scrivere e scriveva. Sorvolo sui successivi tre anni, mi sono sposato, laureato ed ho iniziato a lavorare, ed ho incominciato a capire che avendo una famiglia, non si poteva essere sempre contro e ragionando sempre liberamente, inizia a capire che a volte compromessi bisogna farne, non con il diavolo, ma bisogna farli. Allora, i vari Iodice (Enzo), famiglia di destra, Campochiaro (Giovanni), famiglia democristiana, a tutto pensavano, fra donne e carte, che alla politica. A Santa Maria, comandava Nicola Di Muro, era una città florida, fra caserme, commercio e fabbriche, si viveva bene, era la città più commerciale della provincia, le caserme fornivano soldi spesi dai militari di leva, la Italtel della Belisario, dette lavoro a mezza Santa Maria, creando ricchezza. Un altro salto in avanti, nel 1992, scoppia Tangentopoli, vi cade anche Nicola Di Muro, che purtroppo, ma forse regolarmente, sentendosi onnipotente ed immortale, non aveva creato attorno a se nulla, dal punto dei vista politico, crollò la cosiddetta Prima Repubblica, e prima dell’avvento di Berlusconi, sorsero come in tutta Italia, liste civiche, devolute alla rinascita ed al salvataggio dalle macerie, anche a Santa Maria Capua Vetere, sorge una lista che accomunava tutto e tutti, fu eletto Sindaco, un ex Comunista, ottima persona, professore di Liceo, Mimmo De Pascale, che cercò di ricostruire, ed iniziò un ottimo lavoro, ma nel frattempo le caserme chiudevano, il commercio si spostava su Caserta, l’Italtel entrava in crisi. Nei successivi quattro anni, a Fiuggi vi fu la nascita di Alleanza Nazionale, ed Enzo Iodice c’era, nacque Forza Italia, e Giovanni Campochiaro, si inventò politico, appendendo le carte al chiodo. Nel 1996 crollò la Giunta De Pascale, che aveva iniziato a ricostruire, intanto Iodice incontrò, cerché la femme, il PCI e Bassolino, con una più che brusca sterzata, un testacoda, e quindi da giovane medico di buona famiglia, si trovò a enfant prodige della politica Sammaritana, e grazie ad alcune traversie personali, divenne duro e cattivo, fatto apposta per la politica, dimenticando amici, conoscenti etc. Iodice divenne prima Consigliere Provinciale, e poi a furor di popolo Sindaco di Santa Maria Capua Vetere, come Centrosinistra, con Campochiaro da prima creatore di una lista di Forza Italia, ma subito prima delle elezioni, con un altro testacoda, si candidò con l’ex DC cioè nei Popolari. Da allora è cominciata la vicenda degli ultimi 12 anni ella vita politica della nostra città, fra un ex giovin signore ed un ex giocatore di carte. Devo ammettere che sono stati intelligenti nell’anestetizzare completamente le intelligenze, tante di Santa Maria Capua Vetere, ma poi hanno distrutto tutto il ben fatto, o quello che si è tentato di fare. Questa ricostruzione storica, veloce ma abbastanza precisa, per giungere ai giorni nostri, una città in cui sono tutti contro tutti, va via uno (Di Muro, con Schettino (altro testacodista)), e cercano di entrare gli ex Diessini, distrutti da Iodice e oggi accasati con i Socialisti (scomparsi a livello nazionale). Personalmente ho stima e fiducia in Giudicianni, che conosco da sempre, politico per caso, anche se con qualche contatto vedi la STU (Società di Trasformazione Urbana) di cui è stato presidente, fa bene a mettere in chiaro alcune cose, e a non dar adito a compromessi, pensando solo al bene della città, cosa di cui pare non importa a nessuno. Hanno voglia i desaparecidos ex comunisti, oggi PD, ma gli unici attivi sono il solito voltagabbana Iodice e la sua amica e portavoce Baia, a parlare di confusione e non volontà di far crescere il PD, da parte del sindaco, ma cos’è il PD in Campania, è solo una maschera. Ha voglia Biagio Di Muro a parlare di ciò che volevano i cittadini, volevano semplicemente che la città fosse governata, ma non da una banda di ragazzini, che si azzuffano, o di chi fa o cerca di fare affari sottobanco, e se non ci riesce fa saltare il banco, o meglio cerca di farlo saltare. Io dico modestamente a Giancarlo Giudicianni, vai avanti, ma creati un tuo gruppo politico serio, senza avere bisogno di nessuno di questi politicanti, puoi creare una giunta tua, la popolazione ti sarà vicina e se ti faranno cadere sarà solo colpa loro. (25 aprile 2008)

 
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