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ANTIMAFIA / 3: PER CENTARO CLAN DEI CASALESI ANCORA PERICOLOSO


Incontrando i giornalisti, il presidente della Commissione Antimafia, si è anche soffermato sull'attuale situazione della criminalità in provincia di Caserta dopo gli arresti di boss eccellenti ed in particolare di Francesco Schiavone e di Francesco Bidognetti, detto 'Ciccio 'e mezanotté. "Dopo l'arresto di Francesco Schiavone - ha spiegato Centaro - la situazione è ancora da ritenere gravissima. Si tratta di una camorra quella casertana, espressa dal clan dei 'Casalesi' decisamente militarizzata e con una struttura che va sempre di più verso quella di Cosa Nostra. Una struttura piramidale con compartimenti stagni che impediscono alla manovalanza di conoscere i livelli superiori o comunque chi prende le decisioni. "E questo costituisce - a parere del presidente della Commissione Antimafia - un limite anche per gli investigatori". "Schiavone e Bidognetti restano i leader dell'organizzazione - ha detto ancora il senatore di FI - che poi, si dirama sul territorio a vari livelli. I due boss continuano a costituire i capi carismatici che attraverso i loro delegati continuano ad esercitare la loro attività criminale. La presenza del clan dei casalesi, ma anche di altre organizzazioni camorristiche sul territorio casertano non consente un miglioramento di una condizione di agibilità democratica". "La presenza forte della criminalità organizzata, comporta sempre un rischio dell'eversione delle istituzioni democratiche non fosse altro perché condiziona alcuni diritti tutelati dalla Costituzione - ha aggiunto - come il diritto al lavoro, alla libera impresa, alla libera espressione della volontà politica". Il presidente della commissione è convinto però che la situazione potrà migliorare: "Pur incontrando notevoli difficoltà, gli amministratori locali stanno stipulando protocolli di legalità, al fine di consentire tra l'altro, un monitoraggio preventivo ed un controllo dei cantieri, indispensabili a prevenire e reprimere infiltrazioni criminali negli appalti".

 
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