“Su circa 1500 allevamenti bufalini in Campania, e oltre 600 caseifici che trasformano il latte fino al prodotto finito, il blocco cautelare di 83 aziende e di 25 caseifici, rappresentano una percentuale minima, pressoché fisiologica rispetto al dato delle diossine, comunque in linea con le percentuali che si riscontrano nei principali Paesi e regioni che hanno grosse produzioni. Per di più il superamento dei valori di riferimento di tali contaminanti ambientali è di poco superiore al valori considerati soglia”. Così l’assessore regionale Cozzolino commenta al rientro dal vertice romano i dati emersi dai controlli effettuati dalla rete di sorveglianza regionale.
“Non si tratta di minimizzare la portata dell’allarme, ma di riportare l’informazione e le sue conseguenze sull’andamento dei mercati entro i confini degli studi epidemiologici e scientifici. Per di più la soglia raggiunta è di poco superiore ai valori limite e bisogna ancora verificare quanti di questi allevamenti sono effettivamente interessati dal problema, in quanto il blocco scatta al solo sospetto di presenza di diossina nel latte e dunque non arriva mai nel piatto dei consumatori”. (26 marzo 2008-20:30)
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