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CASERTA, CLAN DEI CASALESI: SEQUESTRO DI BENI CON 30 INDAGATI


CASERTA - E’ in corso, in queste ore, una vasta operazione da parte degli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e della D.I.A. di Napoli, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo partenopeo, che ha portato al sequestro di numerosi beni mobili ed immobili tutti riconducibili ad esponenti di spicco del clan camorristico dei casalesi. Gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza e della Direzione Investigativa Antimafia di Napoli hanno sviluppato complesse indagini che hanno consentito di individuare e sequestrare numerosi fabbricati, società, ditte individuali, terreni, conti correnti ed autovetture di proprietà di numerosi soggetti ritenuti prestanome del clan camorristico dei casalesi, per un valore complessivo stimato di alcuni milioni di euro. Oltre 30 le persone risultate coinvolte.

L'inchiesta e' stata coordinata dal procuratore aggiunto Franco Roberti e dai pm della Dda di Napoli Antonio Ardituro e Marco Del Gaudio. Tra i beni sequestrati vi e' anche un kartodromo a Castelvolturno, in provincia di Caserta. L'idea di realizzare la pista per go-kart fu originata, come spiegano gli inquirenti, da un ''capriccio'' del boss Francesco Bidognetti, detto 'Cicciotto 'e mezzanotte', il quale durante una gita in una localita' abruzzese noto' un impianto simile e decise di costruirne uno nella sua zona di influenza. Alla base dell'indagine vi sono una serie di colloqui avuti in carcere da Bidognetti con la sua convivente Anna Carrino, divenuta in seguito collaboratrice di giustizia. Nelle conversazioni si faceva riferimento in particolare alla gestione dei beni, in massima parte intestati a prestanome, e alle modalita' di impiego per le attivita' di sostentamento del clan, le spese ordinarie della famiglia e le spese legali per gli affiliati detenuti. (19 marzo 2008-07:55)

 
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