CERVINO (Caserta) - Una esecuzione in piena regola,certamente per motivi che potrebbero essere legati alla sua carica di sindaco e,dunque, alla sua attivita’ politico-amministrativa. Rimarrebbe questa, al momento, la ipotesi piu’ attendibile sul movente dell’atroce delitto di Giovanni Piscitelli, di 52 anni,sindaco di Cervino, piccolo comune non lontano da Caserta, il cui cadavere semicarbonizzato p ,e’ stato trovato dai Carabinieri, la notte scorsa , nelle campagne di Durazzano, comune confinante del sannio. Sugli sviluppi dele indagini, affidate al comandante della Compagnia Carabinieri di Maddaloni, Bruno Capace, viene mantenuto il piu’ stretto riserbo. Elementi utili dalle indagini potrebbero scaturire dagli interrogatori di familiari, alcuni amministratori del comune e, successivamente anche da rappresentanti di imprese ed aziende che avrebbero effettuato opere nel comune. In Paese in molti scarterebbero , infatti, come movente dell’omicidio , l’ ipotesi che a spingere gli assassini a legare mani e piedi con del filo di ferro il sindaco e dare fuoco al suo corpo ed all’ autovettura siano state questioni di donne. Giovanni Piscitelli era felicemente sposato ed aveva due figli, Alfonso, di 25, vincitore circa due anni fa nel Corpo dei Vigili Urbani dello stesso comune e Giuseppina,piu’ giovane di qualche anno ed anche lei inserita nel mondo sanitario. Resterebbe in piedi, dunque, l’ipotesi dell’omicidio per vendetta, legato probabilmente a questioni riguardanti opere pubbliche eseguite o da eseguire nel comune. (29 febbraio 2008-18:50)