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IAVARONE (INDUSTRIALI NAPOLI) SPONSORIZZA LA BANCA POPOLARE DI SVILUPPO


"Le banche in Campania hanno la testa pensante altrove e questo è un problema di non poco conto per la nostre imprese. Per questo motivo abbiamo bisogno di una banca che sia in grado di andare anche oltre i confini regionali per dare un contributo più consistente all'imprenditoria meridionale, sull'esempio di quanto avvenuto nel passato con il Banco di Napoli". Lo ha detto il presidente dell'Unione degli Industriali di Napoli, Tommaso Iavarone nel corso di un convegno promosso a Napoli dal Gruppo CIS/Interporto sul tema del credito e delle pmi. "Purtroppo al Sud - ha proseguito Iavarone - la funzione finanza ha una funzione "ancillare" che diventa primaria solo quando il malato diventa terminale e quindi è ormai troppo tardi". All'incontro hanno preso parte anche il presidente del CIS Interporto, Giovanni, Punzo ed Enrico Viganò, presidente della Banca Bopolare di Sviluppo, sorta per in iniziativa degli operatori del CIS, e che ha in corso una operazione di aumento di capitale che si concluderà il 20 febbraio. "Il sud e Napoli in particolare ha perso tutti i centri decisionali di grandi imprese e istituti di credito - ha detto Punzo - creare quindi questa 'banca nuova e non una nuova banca' è significato dare una risposta ad una necessità che abbiamo sentito quali imprenditori meridionali. Perché è vero che esistono differenziali di tassi tra nord e sud, ma questo è giustificato dal fatto che noi scontiamo 600 mesi di ritardi che ora dobbiamo recuperare". "Nel meridione non c'é traccia della funzione finanza, mentre ci sono capacità uniche, di innovazione, mercantili ed imprenditoriali. Tutto questo - ha sostenuto Viganò - mentre le banche locali sono scomparse, tranne rarissime eccezioni, perché hanno cercato di imitare le grandi banche. Ora c'é lo spazio per la crescita di una banca locale capace di fare raccolta ed reinvestire nel territorio per lo sviluppo dell'imprenditoria locale". La Bps, sorta nel 2001, conta 1802 soci e tre sportelli (Napoli, Nola e Caserta). Attualmente ha una massa amministrata di circa 300 milioni di euro e l'aumento di capitale in corso, che dovrebbe portare a raddoppiare gli attuali 24 milioni di euro, consentirà una capacità di fido di circa 600 milioni di euro. All'aumento di capitale hanno recentemente aderito, tra gli altri, anche il Consorzio del Polo della Qualità, gli operatori del Tarì e la Banca di Credito Popolare di Torre del Greco.

 
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