Quattro persone ritenute affiliate al clan camorristico La Torre sono state arrestate tra Napoli e Caserta mentre una quinta persona è sfuggita alla cattura. I carabinieri della compagnia di Mondragone hanno dato oggi esecuzione ad un'ordinanza cautelare emessa dal gip presso il Tribunale di Napoli, Domenico Zeuli, su richiesta dei pm Raffaele Cantone, Marco Del Gaudio, Paolo Itri ed Alessandro Milita per il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico e spaccio di stupefacenti, in particolare cocaina, reati tutti aggravati dalla partecipazione al sodalizio camorristico dei La Torre. Gli arrestati sono Alfonso Avino, Antonio Bamundo e Nino Fiorillo - residenti a Mondragone - e Ciro Relli, di Napoli. Le indagini dei carabinieri di Mondragone - secondo quanto si sottolinea in una nota firmata dal procuratore della Repubblica di Napoli, Agostino Cordova - fondate soprattutto su intercettazioni telefoniche ed in parte sulle dichiarazioni di collaboratori di giustizia dell'area mondragonese, hanno permesso di individuare una florida attività di spaccio di cocaina che avveniva sul litorale domizio da parte di un gruppo di persone legate a Giuseppe Mancone, ammazzato in un agguato di camorra il 14 agosto 2003. L'uomo era stato ucciso presumibilmente per contrasti interni al clan. Tutti i componenti dell'organizzazione avevano un ruolo preciso nell'attività di spaccio: alcuni facevano i corrieri, altri vendevano gli stupefacenti al minuto. La vendita al dettaglio avveniva sia verso avventori locali sia verso persone che si recavano nella località balneare del litorale domizio dalle zone vicine. Il monopolio assoluto del mercato nella zona veniva assicurato grazie alla protezione da parte del locale sodalizio camorristico che non permetteva ad altri soggetti di occuparsi dello spaccio. Il clan riceveva una somma mensile pari a 5 milioni di vecchie lire al mese - che diventavano 8 nei mesi estivi e nel periodo natalizio - in cambio dell'assicurazione del regime di monopolio