''La morte di Contrada peserebbe come un macigno sulla coscienza dei pochi che lo hanno condannato e dei tanti che non hanno mosso un dito per salvarlo''. Lo afferma Stefania Craxi di Fi, che oggi ha fatto visita, nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, all'ex funzionario del Sisde. ''Le Camere - osserva - sono ormai sciolte, e' gia' partita la campagna elettorale ed in tanti, forse alle prese con piu' importanti problemi di rielezione e di alleanze, continuano a dimenticare, o meglio ignorare, l'odissea che da ormai troppo tempo vive quest'uomo. L'ultima perizia medica e' di appena due giorni fa; vengono confermate tutte le gravissime patologie che stanno lentamente portando un servitore dello Stato a morire in carcere, abbandonato a se' stesso ed anzi sbeffeggiato da quelle Istituzioni che per lunghi anni ha anteposto alla sua stessa vita. Bruno Contrada, vi si legge, e' ormai a maggior rischio di nuovi eventi e di mortalita'. Forse occorrerebbe, prima di far partire il motore della macchina elettorale, fermarsi a riflettere su questa triste storia di ingiustizia''. (7 febbraio 2008-16:55)