Sei ordini di custodia cautelare in carcere e dieci misure di obbligo di presentazione dinanzi alla Polizia giudiziaria sono il bilancio di una indagine della Procura di Napoli che ha portato alla luce 4 diverse associazioni a delinquere che importavano da Paesi asiatici, ma anche producevano in Campania - tra Caserta e Napoli - e commercializzavano, capi di abbigliamento, pelletteria e accessori con note griffe falsificate. Le organizzazioni erano ramificate sul territorio partenopeo e Casertano, ma avevano 'cellule' anche in altre regioni d'Italia; in particolare tra Napoli e provincie del Casertano potevano contare su 20 fabbriche clandestine per produrre i capi falsificati o mettere i marchi falsi e 11 depositi. Nell'ambito di questa indagine, tra il marzo 2006 e tutto il 2007, sono stati sequestrati 31 strutture con 158 macchinari, 900 mila prodotti finiti, altri 90 mila semilavorati, nonche' 232 cliche' e 208 ologrammi, per un valore complessivo di oltre 5,5 milioni di euro. Nelle fabbriche, inoltre, lavoravano maestranze 'a nero' in condizioni igienico-sanitarie precarie. Gran parte del materiale contraffatto proveniva dalla Cina, ma veniva trasformato e rifinito in Italia. Le 4 organizzazioni, dice la Procura napoletana, avevano a disposizione ingenti risorse finanziarie. 823 gennaio 2008-22:08)