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SAN FELICE A CANCELLO (CASERTA): UCCISO AL CIMITERO PER UNO SGUARDO DA SFIDA


I carabinieri di Maddaloni hanno arrestato i presunti autori dell'omicidio di Maurizio Migliore, di 40 anni, di S.Felice a Cancello (Caserta), operaio, dipendente di una ditta di luminarie gestita da due suoi fratelli, avvenuto il primo novembre dello scorso anno, nel locale cimitero. Migliore fu ferito gravemente a colpi di pistola, sotto gli occhi del figlio di 8 anni e di un altro operaio all'interno di una piccola stanza, adibita ad ufficio, poco distante dall'ingresso del cimitero, e morì due settimane dopo il nell'ospedale Cardarelli di Napoli. L'operaio fu aggredito mentre controllava la documentazione riguardante le lampade votive, sistemate nel cimitero, in occasione della commemorazione dei defunti dalla ditta gestita dai fratelli, che avevano vinto l'appalto. A sparare contro Migliore con due pistole, sarebbero stati, secondo le risultanze delle indagini dei carabinieri della compagnia di Maddaloni, guidati dal capitano Bruno Capece, il pregiudicato Gennaro Bernardo, di 30 anni, grafico pubblicitario e titolare di un chiosco-bar a San Felice a Cancello e Orlando Della Morte, di 33 anni, entrambi di S.Felice a Cancello. Bernardo è stato catturato ad Acerra (Napoli), nell'abitazione di Fiorentina Olivieri, di 27 anni, mentre il complice a Montesarchio (Benevento), anche lui nell'abitazione di una donna, Gabriella Feleppa, di 31 anni. La Olivieri e la Feleppa, che sono state arrestate con l'accusa di favoreggiamento, secondo quanto hanno accertato i carabinieri, avrebbero favorito, fin dal giorno dell'agguato a Migliore, la latitanza dei due arrestati, consentendo loro, tra l'altro, di utilizzare il telefono di casa ed i cellulari per comunicare con l'esterno. I carabinieri, superando difficoltà legate al clima di omertà che regna nella zona, sono riusciti a ricostruire la dinamica dell'agguato e a chiarire anche il movente dell'efferato delitto. Uno sguardo di troppo ai due presunti assassini da parte di Maurizio Migliore, verosimilmente interpretato come una sorta di sfida dell'operaio nei loro confronti, hanno spiegato gli investigatori, avrebbe scatenato l'ira omicida di Bernardo e Della Morte. I due, dopo avere incontrato Migliore, si sono armati di due pistole e, tornati al cimitero, nonostante la presenza del bambino, hanno fatto irruzione nell'ufficio esplodendo contro l'operaio numerosi colpi. Sono, poi, fuggiti facendo perdere le loro tracce. Tra l'ucciso e Bernardo, quest'ultimo pregiudicato anche con precedenti per spaccio di droga, c'erano già stati in passato motivi di contrasto e discussioni, ma sempre per banali motivi. I due arrestati sono stati condotti nel carcere di S.Maria Capua Vetere, con l'accusa di concorso in omicidio. (22 gennaio 2008-18:28)

 
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