Sarebbero nove le telefonate intercettate dalla procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) in cui l'ex ministro Clemente Mastella conversa con altri indagati. Alle telefonate di Mastella non si fa comunque riferimento ne' nella richiesta di misure cautelari avanzate dal pm ne' nelle ordinanze nei confronti di 23 indagati emesse nei giorni scorsi dal gip di Santa Maria Capua Vetere, Francesco Chiaromonte. A quanto si e' appreso, il giudice non ha allegato le trascrizioni delle conversazioni del senatore agli atti dell'inchiesta. Gli inquirenti avrebbero intercettato, in particolare, sette telefonate in cui Mastella conversa con il consuocero Carlo Camilleri e due in cui parla con Vincenzo Lucariello, ex segretario generale del Tar Campania e attualmente difensore civico della Regione. Sia Camilleri sia Lucariello, destinatari di ordinanze di custodia in carcere, avevano i loro telefoni sotto controllo su disposizione della procura casertana. Tutti gli atti del procedimento, una volta ultimati gli interrogatori delle persone in carcere o agli arresti domiciliari, dovranno essere trasmessi alla procura della Repubblica di Napoli in seguito alla dichiarazione di incompetenza territoriale pronunciata dal gip Chiaromonte. La procura partenopea dovra' procedere pertanto alle nuove iscrizioni nel registro degli indagati, compresa quella a carico di Mastella. L'inchiesta sara' assegnata a uno o piu' sostituti della sezione ''reati contro la pubblica amministrazione'', coordinata dal procuratore aggiunto di Napoli Giuseppe Maddalena. Davanti al tribunale del Riesame di Napoli nei prossimi giorni si terranno le udienze relative alle istanze di revoca o annullamento delle misure cautelari firmate del gip di S.Maria C.V. I giudici del Tribunale della Liberta' partenopeo dovranno pronunciarsi, tra l'altro, sulla istanza della difesa di Sandra Lonardo, moglie di Mastella e presidente del consiglio regionale della Campania, attualmente agli arresti domiciliari. (21 gennaio 2008-19:54)