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DE GENNARO COMMISSARIO PER 4 MESI, TERMOVALORIZZATORE A S. MARIA LA FOSSA


L'era dell'emergenza rifiuti e' finita. Ne e' convinto Romano Prodi che, al termine del vertice di governo a Palazzo Chigi, scende in sala stampa e, in una lunga dichiarazione ai cronisti, annuncia un piano operativo. Il premier rinnova piena fiducia al prefetto Alessandro Pansa, fa scendere in campo l'esercito e dice stop alla logica del commissariamento perenne, con tanto di tabella di marcia per venirne a capo. Obiettivo: ridisegnare la gestione della spazzatura in Italia in quattro mesi. Addio a Umberto Cimmino, il nuovo commissario straordinario e' l'ex capo della Polizia Gianni De Gennaro. Ma solo per 120 giorni e affiancato dal generale di divisione Franco Giannini. Stessi tempi per la raccolta differenziata: niente piu' consorzi, i comuni hanno 60 giorni per elaborare un piano, e poi altri 60 per realizzarlo. Dopodiche', in caso di inadempienza, scattera' il commissariamento. Quasi tre ore di riunione sono tante, ma l'incontro con il vicepremier Francesco Rutelli, i ministri dell'Interno Giuliano Amato, della Difesa Arturo Parisi, dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, delle Politiche comunitarie Emma Bonino e i sottosegretari alla presidenza del Consiglio Enrico Letta e Enrico Micheli e' stato ''particolarmente approfondito - spiega Prodi - proprio per stabilire in modo definitivo le scelte da prendere''. La prima mossa e' l'individuazione dei siti: saranno quelli previsti dal precedente decreto sull'emergenza rifiuti. Si tratta di quattro strutture: Serre in provincia di Salerno, Savignano Irpino in provincia di Avellino, Terzigno in provincia di Napoli e Sant'Arcangelo Trimonte in provincia di Benevento. A questi, poi, se ne aggiungeranno altri, individuati dalle autorita' competenti per fronteggiare l'emergenza. E proprio per ripulire le strade dalla spazzatura, cosi' come chiesto da Pecoraro, il premier chiama l'esercito.'' Ci si avvarra', come previsto dalla legge - annuncia - del concorso qualificato delle forze armate per quanto riguarda le situazioni di straordinaria necessita' e urgenza''. Uno sforzo al quale si aggiungera' ''un contributo, su base volontaria e limitato nelle quantita' e nel tempo, da parte di altre Regioni italiane''. I dettagli di questa collaborazione saranno messi a punto domani in una riunione con i vertici delle amministrazioni coinvolte e con quelli dell'Anci e dell'Upi. Questo per l'immediato; poi c'e' il medio termine. Tre gli assi principali lungo i quali l'Esecutivo intende muoversi. Numero uno, ''ridare la responsabilita' del ciclo dello smaltimento rifiuti agli enti locali, uscendo per sempre dalla logica del commissariamento; due - scandisce Prodi - un accordo tra diversi livelli istituzionali e in particolare tra comuni, province e regione Campania, cosi' come auspicato dalla commissione bicamerale di inchiesta sui rifiuti''. Il terzo passaggio, ma non certo meno importante, punta a ''ridare all'Italia una completa autosufficienza in termini di smaltimento - aggiunge il premier - evitando ricorso all'esportazione onerosa dei rifiuti''. E tre saranno anche i termovalorizzatori che saranno aperti: quello di Acerra, quello di Santa Maria La Fossa e quello di Salerno. Si', poi, a ''un numero sufficiente di discariche - conclude Prodi - tali da consentire l'autosufficienza regionale a medio termine nella gestione dei rifiuti''. (8 gennaio 2008-17:06)

 
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