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SANTA MARIA C.V. (CASERTA), FRATELLO CONTRADA: 'BRUNO AL 41 BIS'

Vittorio Contrada, fratello di Bruno, intervistato questa mattina all'esterno del carcere miliare di Santa Maria Capua Vetere (Casertasette.com)


«Mi ha abbracciato e mi ha stretto forte in silenzio, l’ho visto molto agitato e la cosa mi ha ulteriormente ferito». Sono le parole pronunciate da Vittorio Contrada all’uscita del carcere militare di Santa Maria Capua Vetere dopo la visita di questa mattina al fratello Bruno, l'ex dirigente del Sisde che sta scontando una pena a dieci anni per mafia. Insieme a Vittorio, commercialista, c’era anche la sorella Ida, il marito di quest’ultima, Giancarlo Tirri, generale a riposo ed un nipote. La visita è durata poco più di un’ora: i familiari di Contrada hanno lasciato il carcere intorno alle 12,00. «All’ospedale Carderelli – ha commentato Vittorio Contrada – volevano fargli una radiografia con le manette dopo averlo rinchiuso 24 ore su 24 in una stanzetta angusta. Questa non è detenzione, lo stanno trattando peggio del 41bis. Io parlo da familiare – ha aggiunto il fratello di Bruno Contrada – è uno sfogo da familiare che mi è permesso e mi è dovuto, se neanche questo posso fare…Qui tutti possono parlare e noi non possiamo dire mai niente. E’ una vicenda assurda». Vittorio Contrada, dirigendosi verso l’auto insieme ai familiari ha annunciato che il fratello vuole di nuovo incontrare il suo legale. «Queste sono torture – ha concluso – non sono punizioni per detenuti, ma punizioni psicologiche». (3 gennaio 2008-13:20)

 
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