TRENTOLA DUCENTA (Caserta) - Seduta in una saletta d'attesa del reparto di Rianimazione dell'ospedale Santobono di Napoli Rachid, la mamma di Karim, confida in un miracolo che possa salvare il suo piccolo dalla morte: e non si da' pace, non riuscendo a spiegarsi come sia potuto succedere che una pallottola, venuta chissa' da dove, sia finita nella testa del suo bimbo di 10 anni che festeggiava il Capodanno in giardino. Piange la donna e ripete: ''Non si puo' morire cosi', cosi' stupidamente''. E racconta quei tragici momenti. ''Mancava un quarto alla mezzanotte, Karim era in giardino a giocare con un piccolo fuoco d'artificio, guardato a vista dal papa' e dal fratello maggiore, quando ad un tratto abbiamo sentito un colpo e lo abbiamo visto cadere. Mio marito gli ha detto di alzarsi ma lui non rispondeva. Poi ho vista la pozza di sangue. Ora sto male e ho soltanto voglia di morire con lui''. Si dispera Rachid, che ha altri due figli nati in Italia dove si e' trasferita venti anni fa proveniente dalla Tunisia. ''Ho un maschio di 19 anni e una femmina di 13. I miei figli sono italiani, ma anche noi ci sentiamo italiani. Qui ci troviamo bene ed eravamo una famiglia felice fino a ieri''. La donna lavora part time come collaboratrice domestica, mentre il marito fa il marmista. Una famiglia rispettata e benvoluta a Trentola Ducenta, il paesino del Casertano dove vive. ''Sulle prime - aggiunge - non abbiamo capito niente di quello che e' successo e non so dire da dove sia venuta la pallottola. Ho fatto tanti sacrifici per crescerlo e ora...''. Poi spiega l'origine del nome Karim, dall'arabo bonta', e osserva: ''Proprio come e' lui, un bimbo buono e generoso e che vuole bene alla sua mamma. A scuola va benino, l'anno prossimo deve fare la prima media. E gli piace giocare a pallone. Ma perche' e' successo?''. (1 gennaio 2007-18:03)