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IL PARTITO DEMOCRATICO DOPO IL 14 OTTOBRE: ANALISI E RIFLESSIONI


Caserta (di Antonio Lepore) - Dopo un lungo periodo di silenzio - in parte dovuto a motivi tecnici, ma per lo più dovuto alla volontà di ascoltare e vedere dove si volesse arrivare dopo il 14 ottobre, ma principalmente dopo il congresso Provinciale – ecco una breve riflessione. Ebbene facendo un pò di cronistoria, il 14 ottobre è stato eletto, fortemente voluto da Bassolino, forse per interessi personali (gestione rifiuti?), l’On. Iannuzzi, non unitariamente, e si è visto con i congressi Provinciali sia di Caserta che di Napoli, che la sua forza era ed è poca.(1° gennaio 2008-12:38) Al congresso Provinciale di Caserta, si è giunti ad una elezione, quella di Sandro de Franciscis, anch’essa non unitaria, principalmente per l’ostinazione di Piero Squeglia, che con il Presidente aveva conti in sospeso, ma sembrava al momento la migliore ipotesi. Sia durante le cosiddette Primarie che dopo, Adolfo Villani, nonostante avesse un ruolo nell’Amministrazione Provinciale, Vicepresidente della Giunta, incarico che dovrebbe essere fiduciario con il Presidente, ma soprattutto è stato un regalo, dovuto alla mancata elezioni alle Regionali, si è schierato chiaramente contro de Franciscis, assentandosi fra l’altro dal suo ruolo istituzionale. A questo punto, mi sembra anche logico, che al di la del suo ruolo di Segretario del PD, de Franciscis, abbia ritirato le deleghe, fiduciarie, a Villani. Detto questo andiamo a parlare dei Paladini della legalità, Squeglia e Greco, i quali in tutto questo non si sono resi ancora conto di non avere più nessun ruolo istituzionale, almeno per il momento. I due hanno anch’essi combattuto con tutte le armi il Segretario, continuando ad agire come se esistessero ancora la Margherita ed i Democratici di Sinistra, tentano di apparire come coloro che vorrebbero unire il PD, ma ciò non si può fare cavalcando i casi personali. È sempre più evidente che, mi tocca dare ragione a Berlusconi, vi sono politici di professione, che non sanno, o non hanno voglia di fare altro, e si aggrappano a tutto, pur di continuare a fare politica, anche se ad un certo punto non si ha più il consenso, e pur di giungere allo scopo, si cercano tutte le occasioni e tutti gli appigli. Penso che a questo punto, bisognerebbe dare un taglio alle beghe più o meno presonali e guardare avanti, tentando di sfruttare al meglio l’occasione rappresentata dal PD.

 
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