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*LA VERGONA DEL NATALE IN CAMPANIA E GLI AMMINISTRATORI SENZA VERGOGNA*

Nessu amministratore, pur di far del bene alla propria comunità, prende provvedimenti (magari contattando qualche ditta estera) per togliere i rifiuti dalle strade. Eppure, qualsiasi giudice assolverebbe un politico che - pur rischiando una piccola incriminazione - si decida a fare qualcosa anche al di fuori dei suoi poteri. In ogni caso i sindaci possono, se volgiono...


Strade invase da decine di migliaia di tonnellate di spazzatura, rifiuti che ormai vengono dati alle fiamme, in qualsiasi ora del giorno e della notte, dai cittadini esasperati, con i veleni che si sprigionano nell'aria. La regione è nel pieno di una grave emergenza rifiuti, forse tra le più gravi registrate negli ultimi 14 anni anche perché, al momento, non si intravedono immediate vie di uscite. Una crisi causata dalla mancanza di discariche di servizio e di aree dove stoccare le cosiddette ecoballe; siti che non si riescono ad attrezzare per le resistenze delle popolazioni locali. Ma a rendere più pesante la situazione è stato anche il rallentamento delle attività negli ex impianti di Cdr, a causa di una protesta sindacale, terminata solo oggi. E intanto le istituzioni rilanciano l'appello alla collaborazione e all'assunzione di responsabilità da parte di tutti. Da Napoli a Caserta lo scenario non cambia. Ed anche i Comuni che finora erano riusciti a far fronte alla emergenza ora iniziano ad accusare gravi difficoltà. Quello dello smaltimento dei rifiuti in Campania è un sistema fragile. I rifiuti, al momento vengono vagliati (per ridurre i volumi) e imbustati ma non potranno essere brucati. Servono però spazi dove stoccarli in attesa che si decida come smaltirli in futuro. E così senza siti di stoccaggio, la lavorazione negli impianti di Cdr si ferma e a cascata si blocca anche la raccolta lungo le strade. L'unico sito di stoccaggio delle ecoballe, quello in località "Taverna del Re" a Giugliano (Napoli), ha chiuso i cancelli l'altro giorno dopo aver accolto circa due milioni di cubi (ognuno dal peso di una tonnellata) di spazzatura imbustata. Il commissario di governo, il prefetto Pansa, è alla ricerca di nuove aree. Lo aveva detto due mesi fa che erano necessari come l'aria per tenere in vita, anche se affannosamente, il sistema dello smaltimento. Alla richiesta di collaborazione, la risposta é stata, nella maggior parte dei casi, solo un secco no. In queste ore è giunta la disponibilità del ministero della Difesa a mettere a disposizione alcune aree, che però non sufficienti per far vivere senza affanni per qualche mese. Ma servono innanzitutto spazi dove sversare nei prossimi mesi rifiuti "tal quale", in modo da consentire successivamente il fermo e l'adeguamento degli impianti che solo così potranno produrre ecoballe di qualità da destinare al termovalorizzatore di Acerra, che entrerà in funzione nel 2008 mentre quello di S. Maria La Fossa dovrebbe essere completato nel 2012. Per il presidente della giunta regionale Antonio Bassolino che oggi ha partecipato ad un nuovo vertice con il commissario Pansa, il capo di gabinetto del ministero dell'Ambiente e i rappresentanti delle Province e il sindaco di Napoli, "non c'é altra strada che quella della sinergia". A giudizio di Bassolino chi "mette il bastone in mezzo alle ruote, una volta sul termovalorizzatore, una volta sulla discarica e una volta sull'impianto di compostaggio, va contro gli interessi dei cittadini invece abbiamo bisogno di costruirci un futuro in diverse direzioni, nella direzione di una prospettiva diversa dei rifiuti, ma anche valorizzando l'enorme patrimonio culturale che abbiamo. Non, dunque, una cosa opposta all'altra". Il sindaco di Napoli, Rosa Iervolino ha ribadito che "la città di Napoli un sito per stoccare i rifiuti e toglierli, così, dalle strade lo ha già trovato" ma ha rivolto comunque un appello "a tutti i sindaci che sono in condizioni di dare aiuto". "Lo diano - dice - perché ci sono tanti colleghi che hanno tanto spazio e pochi abitanti". (22 dicembre 2007-21:09)

 
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