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INFERNO SU EUROSTAR: 500 EURO DI RISARCIMENTO. SU TRENO GIORNALISTA E AVVOCATI


CAPUA (Caserta) - Un risarcimento da 500 euro ai 450 passeggeri, tra i quali un neonato di cinque mesi, in viaggio da Lecce a Roma su un Eurostar, bloccato per quasi dodici ore in provincia di Caserta per un'avaria. E' quanto chiedono Adusbef e Federconsumatori. "Con quale coraggio - dicono le associazioni dei consumatori - Trenitalia dopo i quotidiani bollettini di disservizi, ritardi, soppressione di treni, gravi carenze nei servizi ben pagati, ma non erogati specie sui treni dei pendolari, si accinge ad aumentare le tariffe del 15%, anche sul Lecce-Roma? A meno che i signori di FS e Trenitalia, poco adusi con l'aritmetica, non vogliano far pagare e spacciare servizi di 'tradotta', per prestazioni ad alta velocita', che francamente alla media di 82,5 Km l'ora, e' molto difficile da sostenere". Adusbef e Federconsumatori, riservandosi doverose azioni giuridiche a tutela dei consumatori, chiedono quindi al presidente del consiglio Romano Prodi e al Governo, "di bloccare gli annunciati aumenti del 15% delle tariffe ferroviarie, che oltre ad incidere sull'inflazione, costerebbe ad ogni famiglia tra 90 e 120 euro su base annua, contribuendo ad intaccare ancora di piu' i redditi erosi dei cittadini".

Trattati come deportati

''Le istituzioni ci hanno lasciati soli, ci hanno risposto per telefono che erano informati della situazione e che la protezione civile era stata allertata ma che era troppo pericoloso arrivare sul luogo dove il treno era bloccato e che, comunque ci aspettavano alla stazione di Capua''. E' quanto afferma l'avvocatessa fiorentina Elena Zazzeri che ieri sera era a bordo dell'Eurostar Lecce-Roma rimasto bloccato, senza riscaldamento, su un viadotto nel Casertano e giunto poi nella capitale con 20 ore di ritardo. ''Mentre eravamo fermi e senza riscaldamento - aggiunge l'avvocatessa - abbiamo richiamato piu' volte la protezione civile ma ogni volta ci rispondevano che erano stati allertati ma che era troppo pericoloso arrivare dove il treno era situato. E' una cosa assurda quanto e' accaduto. Non e' concepibile lasciare in quelle condizioni 450 persone, al freddo, senza servizi igienici e senza un servizio minimo di ristoro. Sul treno c'erano tanti bambini e anziani. Quello che e' successo dimostra una disorganizzazione totale''. ''Ho avvertito la sensazione di essere sola, una sensazione di vuoto assoluto - racconta Claudia Aldi, una giornalista di Firenze che lavora a Roma, anche lei passeggera su quel treno -. Quando ci hanno fatto salire sull'altro convoglio giunto in soccorso non c'erano coperte a sufficienza per coprire i bambini, faceva un freddo incredibile, sembravamo dei deportati. Io ora ho la febbre''. Claudia Aldi ha raccolto le firme di circa 250 persone che erano sul treno, per promuovere un'azione legale. (16 dicembre 2007-18:58)

 
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