Santa Maria Capua Vetere (Caserta) - Falso, corruzione, rivelazione di segreto d'ufficio e tentato abuso d'ufficio. Sono questi i reati contestati a vario titolo ai destinatari delle richieste di interdizione, avanzate dai pubblici ministeri del Tribunale di S.Maria Capua Vetere (Caserta), Alessandro Cimmino e Maurizio Giordano, nei confronti del procuratore di Foggia, Vincenzo Russo, del prefetto di Benevento ed ex vice prefetto vicario di Caserta, Giuseppe Urbano, del presidente del Consiglio di Stato, Paolo Salvatore, di tre giudici amministrativi del Tar Campania, Carlo d'Alessandro, Ugo De Maio e Francesco Guerriero, e di un vigile urbano in servizio ad Alvignano, Luigi Treviso. Tutti gli indagati, interrogati nel tribunale di S.Maria Capua Vetere, hanno respinto le accuse ed il procuratore Russo ha chiarito la propria posizione dichiarandosi estraneo alla vicenda nella quale sarebbe coinvolto. Gli atti dell'inchiesta, secondo quanto si è appreso, sono stati secretati. L'indagine sarebbe nata da una serie di intercettazioni telefoniche, disposte dalla Procura di S.Maria Capua Vetere nell'ambito dell'inchiesta che ha portato in carcere l'ex manager della Provincia di Caserta, Antony Acconcia e l'ex sindaco di Alvignano, Domenico Bove, esponente dell'Udeur. Sarebbero stati rilevati scambi di favori, pressioni, falso, corruzione che sarebbero stati gestiti da rappresentanti dell'Udeur e da alti funzionari dello Stato, magistrati amministrativi, politici, imprenditori. Il vigile urbano indagato è stato interrogato già ieri ed ha negato l'accusa secondo la quale avrebbe annullato il verbale di una contravvenzione elevata all'ingegnere Carlo Camilleri, consuocero del Ministro della Giustizia, Clemente Mastella. (15 dicembre 2007-21:28)