SANTA MARIA CAPUA VETERE – (di Antonio Tagliacozzi per Casertasette.com) E’ stato solo il comune di Santa Maria Capua Vetere ad ottenere, nella giornata di oggi (24 novembre) l'autorizzazione a sversare nel locale impianto di Cdr, ubicato in via Napoli. Si tratta di una concessione momentanea che, a quanto si apprende, è stata ottenuta dopo un lungo e difficile braccio di ferro con i vertici dell’impianto. Alla fine, sono state accolte le richieste dell'ufficio comunale competente presso il quale è stata istituita una unità di crisi che segue molto da vicino l'evolversi della situazione e dà chiarimenti ai cittadini esasperati dopo tre giorni di mancata raccolta dei rifiuti. In pratica, sono stati conferiti al CDR poche decine di quintali raccolti da due camion che hanno potuto liberare dai rifiuti solo il corso Garibaldi e le zone più centrali della città. Al momento per le strade cittadine sono accumulati circa 300 tonnellate di rifiuti che aumentano ad un ritmo di circa sessanta tonnellate al giorno.
Questo intervento effettuato dal consorzio Geo Eco è stato posibile proprio in virtù di una ordinanza del commissario di governo per l''emergenza rifiuti in Campania che concesse a Santa Maria Capua Vetere, in quanto città sul cui territorio è ubicato l''impianto di CDR, la possibilità di scaricare anche in caso di acclarata emergenza ambientale.
Ciò consentirà di poter effettuare regolarmente il mercato settimanale di domenica per il quale in un primo momento era stato deciso la sospensione con ordinanza da parte del sindaco Giancarlo Giudicianni. E, poi, da lunedì si vedrà come amdranno le cose, ma al momento nulla di buono si profila all''orizzonte anche se nel corso dell''incontro in Prefettura dei sindaci sono stati presentati scenari non del tutto negativi per l''evolversi dell''emergenza rifiuti in provincia di Caserta. In programma anche una possibile chiusura delle scuole cittadine per motivi igienici. Intanto, dopo che nel corso di uno degli ultimi consigli comunali, venne dato il via libera per la costituzione di parte civile del comune contro il governatore Bassolino per disastro ambientale, l''altro giorno l''esecutivo ha dato mandato ad un legale, l''avvocato Anna Maria Cesarano, di presentare decreto ingiuntivo contro la Fibe per un importo di circa un milione e trecentomila euro, dovuto al comune per quote ristoro maturate e mai riscosse. Quindi, oltre al danno anche la beffa, ma si sta cercando di correre ai ripari per assicurare alle casse comunali quella specie di risarcimento danni per l''eco mostro che il comune ospita sul suo territorio. (24 novembre 2007-17:20)