CASERTA – «In virtù dei chiarimenti e delle concordanti dichiarazioni non vi è ragione per ritenere fondata la consapevolezza da parte degli indagati della vera attività della locatrice». E’ uno dei passaggi del provvedimento del gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Marina Cimma, che ieri, all’esito dell’udienza di convalida dell’interrogatorio ha rimesso in libertà i coniugi A. D.B. e A.B. finiti per due giorni agli arresti domiciliari con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione. I coniugi avevano dato in fitto a due ragazze cinesi un appartamento di loro proprietà in via Papa, a San Leucio di Caserta dove le due ventottenni ricevevano diversi clienti per incontri di sesso mascherati da massaggi estetici. In realtà, le massaggiatrici offrivano prestazioni sessuali a 100 euro a incontro, o maggiorato in caso di incontri più particolari. La coppia casertana, difesa dall’avvocato Salvatore Imposimato, avrebbe spiegato in modo lineare e preciso al gip (nel corso di un interrogatorio avvenuto separatamente) di non avere contezza di quel via vai di persone in casa delle affittuarie tant’è che a un certo punto la circostanza avrebbe persino insospettito gli stessi proprietari di casa. (23 novembre 2007-08:55)