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RIFIUTI A CASERTA: LA RELAZIONE COMPLETA DEI CONSULENTI SU PERICOLO LO UTTARO

Caso Lo Uttaro: ecco la relazione dei tecnici che hanno effettuato 11 sopralluoghi nella discarica denunciando carenze gravissime rimaste irrisolte. I garanti - informa Giovanna Maietta del Comitato Emergenza Rifiuti - già a luglio avevano chiesto al commissario di governo per l'emergenza rifiuti un piano di gestione post-operativo. L'invaso stracolma di percolato circa 12 metri dal fondo e dopo la chiusura è necessario tenere sotto controllo l'impianto e l'evolversi dello stato dei luoghi. Dalle verifiche del sito di trasferenza emerge che dopo la tritovagliatura dei rifiuti dal quale vi sono quattro cumuli di rifuti tra cui due di umidi e contenenti percolato, essi ristagnano sul terreno a causa della mancata rimozione e, inevitabilmente, il percolato sta inquinando il suolo. L'assessore Caiola ha evidenziato che nella relazione del Consulente non è menzionato il percolato giacente in discarica. Santagata risponde che il Ctu ha relazionato su quesiti ben precisi posti dai giudici napoletani e tra questi non veniva richiesto come si svolgesse la gestione. L'Arpac si è limitata a effettuare i controlli su pozzi spiavecchi che riguardano un'altra discarica di questa non sono mai stati perforati in violazione delle leggi preposte.


RELAZIONE ATTIVITA’
PERIODO 11 MAGGIO – 30 SETTEMBRE 2007
COMITATO DEI GARANTI
ord. Comm. n. 142 del 11 maggio 2007
in riferimento a
Protocollo d’Intesa del 11 novembre 2006
Incontro del
11 ottobre 2007
Sala Multimediale
Parrocchia SS Nome di Maria
Puccianiello - Caserta
Redatta da
dott. Giuseppe Lembo
dott. Nicola Santagata
redatto da: dott. Giuseppe Lembo e dott. Nicola Santagata

PREMESSA

Il giorno 11 novembre 2006 viene stipulato tra il Commissariato di Governo per
l’emergenza rifiuti nella regione Campania, la Provincia di Caserta ed il Comune di
Caserta un Protocollo d’Intesa per la definizione e successiva attuazione di un
programma di azioni e interventi di riqualificazione ambientale nei territori della
Provincia di Caserta. Il Protocollo d’Intesa prevede, inoltre, tempi e modalità di
attuazione dello stesso ed ha interessato, in particolare, l’apertura del sito di
discarica per rifiuti non pericolosi in località “Lo Uttaro” nel territorio comunale di
Caserta. La gestione del citato sito di discarica è affidata al Consorzio di bacino
A.C.S.A. CE/3.
Il Protocollo d’Intesa prevede, a fronte dell’apertura del sito di discarica, l’impegno
da parte del Commissariato di una serie di azioni a favore della Provincia e del
Comune di Caserta.
Il Consorzio A.C.S.A. CE/3, in qualità di Ente Gestore del sito di discarica “Lo
Uttaro”, ha redatto il Piano di Gestione Operativa (PGO) e il Piano di Sorveglianza e
Controllo (PSC) per la discarica in oggetto.
In seguito all’allestimento ed apertura (24 aprile 2007) della discarica “Lo Uttaro”
viene istituito (con ord. Comm. n. 142 del 11 maggio 2007) il “Comitato dei
Garanti” composto dal Presidente della Prov. di CE, dal Sindaco del comune di CE,
dal dott. Giuseppe Lembo e dal dott. Nicola Santagata poi integrato (con ord.
Comm. n. 208 del 29 giugno 2007) con i Sindaci dei comuni di San Nicola L.S., San
Marco Ev. e Maddaloni.
Obiettivo del suddetto Comitato è quello di adottare tutte le opportune iniziative
volte a garantire che l’esercizio delle attività previste dal Protocollo d’Intesa
avvenga nel rispetto di tutte le norme e misure previste per evitare che
dall’esercizio stesso possa derivare pregiudizio per la salute e per l’igiene pubblica,
nonché per la tutela dell’ambiente circostante.
Lo scopo dell’incontro odierno è quello di illustrare le attività del dott. Giuseppe
Lembo e del dott. Nicola Santagata in qualità di membri del Comitato dei Garanti, in
merito all’allestimento e gestione del sito di discarica in località “Lo Uttaro” affidato
al Consorzio di bacino A.C.S.A. CE/3.
redatto da: dott. Giuseppe Lembo e dott. Nicola Santagata
BREVE DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ SVOLTE
PERIODO 11 MAGGIO-30 SETTEMBRE 2007
Raccolta informazioni
Per garantire una corretta comprensione dello stato di fatto si è resa necessaria la
raccolta di informazioni e documenti dei vari soggetti competenti coinvolti, tra i
quali: Struttura Commissariale, Provincia di Caserta, Consorzio A.C.S.A. CE/3 e
ARPAC.
In particolare, la richiesta di documentazione si è concentrata sull’allestimento e
gestione della discarica “Lo Uttaro” e sulle analisi effettuate sui campioni di rifiuti
da parte dell’Ente Gestore.
Sopralluoghi
Durante il periodo considerato sono stati effettuati n. 9 (nove) sopralluoghi presso
la discarica “Lo Uttaro”, n. 2 (due) sopralluoghi presso il sito di trasferenza il
località “Lo Uttaro” e n. 1 (uno) sopralluogo presso il sito di selezione regionale ex-
CDR di Santa Maria C.V. (CE).
Come si evince dai verbali, le visite nei siti citati sono state eseguite in presenza di
dipendenti o responsabili dei Consorzi o Società interessate.
Attività
Per quanto riguarda l’organizzazione interna del Comitato dei Garanti si è fatto
presente, quando se ne è avuta l’opportunità, della necessità di un regolamento
interno per favorire un’attività congiunta dei singoli membri senza compromettere la
funzionalità del Comitato stesso.
redatto da: dott. Giuseppe Lembo e dott. Nicola Santagata
DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI
LOCALITA’ “LO UTTARO” – CASERTA –
La discarica è autorizzata a ricevere solamente rifiuti solidi urbani (RSU) prodotti
nell’ambito della Provincia di Caserta in uscita dall’impianto di selezione regionale ex-
CDR di Santa Maria C.V. (CE).
L’attività di conferimento dei rifiuti è iniziata in data 24 aprile 2007, a seguito del
nulla osta all’esercizio del Commissario Delegato per l’Emergenza Rifiuti nella
regione Campania (ord. Comm. n. 103 del 19/04/07 e ord. Comm. n. 105 del
23/04/07).
Nel corso di ogni sopralluogo sono state eseguite le verifiche di seguito descritte ed
è stato redatto apposito verbale, consegnato in copia al Gestore e trasmesso per
opportuna conoscenza al Commissariato di Governo.
OPERE DI CONTENIMENTO DELL’IMPIANTO
Protezione fondo invaso e pareti laterali
Come si evince dal terzo Report Sorveglianza e Controllo elaborato dall’Ente
Gestore A.C.S.A. CE/3 la protezione del fondo invaso ha previsto la realizzazione di
una barriera geologica costituita da due strati di spessore 1,5 metri ciascuno
(piroclastite argillificata artificiale e argilla). Sulla barriera geologica sono stati posti
in successione (dal basso verso l’alto): un geocomposito bentonico, n. 2 membrane
in polietilene (HDPE) e un deposito di materiale arido (spessore 50 cm). All’interno di
quest’ultimo è stata realizzata la rete di canali di raccolta e drenaggio del percolato
con una pendenza imprecisata, in quanto a tutt’oggi non è stata fornita alcuna
notizia e/o documentazione in merito.
Si precisa che i lavori di adeguamento del fondo della discarica e la realizzazione del
“primo anello” sono avvenuti in data antecedente l’istituzione del “Comitato dei
Garanti”. Per tale motivo non si è avuto modo di assistere alla realizzazione degli
stessi.
Il primo accesso in discarica è avvenuto in data 21 maggio 2007, ed in riferimento
alla protezione delle pareti laterali (uniche visibili al momento del sopralluogo), si è
constatato che “in alcuni punti dell’invaso la seconda geomembrana presentava una
non perfetta saldatura tra i vari fogli che compongono lo strato di
impermeabilizzazione del lato nord verso la scarpata”.
In occasione del secondo sopralluogo (30 maggio 2007) si è proceduto a verificare lo
stato di impermeabilizzazione del “secondo anello”, in particolare nella parte Est e
Sud-Est della discarica (in prossimità della rampa di accesso dei camion). Nel corso
della visita effettuata si è constatato che i fogli delle geomembrane non risultavano,
in alcuni punti, perfettamente termosaldati tra loro nella zona ispezionata.
Come risulta dai verbali (del 30 maggio 2007 e del 19 giugno 2007) è stato
richiesto di poter presenziare alla impermeabilizzazione del “terzo anello” fin dalle
prime fasi della suddetta operazione.
In riferimento alla richiesta di poter assistere alle operazioni di allestimento del
“terzo anello”, si precisa che i verbalizzanti (membri del Comitato dei Garanti) non
hanno ricevuto alcuna comunicazione. In particolare, il giorno 27 giugno 2007 al
dott. Nicola Santagata (con delega del dott. Giuseppe Lembo) presentandosi presso
redatto da: dott. Giuseppe Lembo e dott. Nicola Santagata
la discarica alle ore 9:00 gli è stato impedito l’accesso fino alle ore 12:00 su
disposizione telefonica dell’Ing. Limatola (direttore generale del Consorzio A.C.S.A.
CE/3). In seguito al sopralluogo è stato notato, ancora una volta, che i fogli della
geomembrana per la impermeabilizzazione del “terzo anello” non risultavano
perfettamente termosaldati tra di loro per tutto il perimetro della discarica.
Solo in data 19 luglio 2007 si è avuto modo di visionare la saldatura della
geomembrana di impermeabilizzazione del “quarto anello” in fase di realizzazione.
Nel corso dell’ultimo sopralluogo, in data 26 settembre 2007, si è verificato che è
in fase di completamento l’impermeabilizzazione del “sesto anello” e che al momento
della visita lo stesso anello era costituito solo dallo strato di argilla sui tre lati della
discarica. In riferimento a quanto appena dichiarato si è constatato che i rifiuti
vengono conferiti ed abbancati all’interno dell’invaso in una zona superiore rispetto
al “sesto anello”.
Si rende noto che, in seguito alle perplessità emerse sulla realizzazione degli “anelli”
del pacchetto impermeabilizzante delle pareti invaso riscontrate nel corso dei
sopralluoghi effettuati, in data 04 luglio 2007 i componenti del “Comitato dei
Garanti” sono stati invitati ad un incontro presso gli uffici della Struttura
Commissariale (prot. 16170/CD) per ricevere chiarimenti in merito. Il suddetto
incontro, con telegramma inviato dal Consorzio A.C.S.A. CE/3 agli scriventi, veniva
rinviato al 06 luglio 2007 presso la Prefettura di Caserta.
Nel corso di tale riunione presieduta dal Vice Prefetto Vicario - dott. Francesco
Provolo – assistito dalla dott.ssa Emilia Tarantino avvenuta alla presenza dei membri
del “Comitato dei Garanti”, del Prof. Michele Greco – Comm. di Governo -, dell’Ing.
Antonio Limatola – direttore generale A.C.S.A. CE/3 -, dell’Arch. Biagio Vagliviello –
responsabile discarica “Lo Uttaro” -, del dott. Francesco Del Piano – consulente
A.C.S.A. CE/3 -, del dott. Pasquale Moschella –capo impianto Fisia Italimpianti – è
stato repentinamente interrotto un tentativo di chiarimento sulle modalità di
allestimento della discarica tra il dott. N. Santagata e il Prof. M. Greco. Si è
proceduto, invece, a discutere sulle modalità di accesso dei membri del Comitato dei
Garanti in discarica.
In riferimento a quanto sopra esposto si precisa che, come descritto nel terzo
Report Sorveglianza e Controllo elaborato dall’Ente Gestore A.C.S.A. CE/3, la
protezione delle pareti laterali avviene con la “realizzazione di una barriera geologica
costituita da una sponda a sezione trapezoidale, con base minore tre metri e base
maggiore 1 metro, costituita da materiale argilloso e compattato. Sopra le sponde,
una volta realizzate, viene posto il manto in HDPE di 2mm avente funzione di
inviluppo dello strato di argilla e viene collegato mediante saldatura a doppia pista al
telo in HDPE dell’anello sottostante”.
A tal proposito si manifesta preoccupazione sulla tenuta del telo in HDPE sulle
pareti laterali in quanto, considerata la forma trapezoidale dell’anello, la base minore
(tre metri) andrebbe ad insistere in parte (1 metro) sulla superficie dell’anello
inferiore (base maggiore) ed in parte direttamente sui rifiuti. La protezione delle
pareti potrebbe essere compromessa da fenomeni di assestamento dei rifiuti sul
fondo della discarica.
redatto da: dott. Giuseppe Lembo e dott. Nicola Santagata
Si ricorda, inoltre, che l’arrivo del mezzo meccanico compattatore in discarica è
avvenuto solo dopo diverse settimane dall’apertura della stessa.
Raccolta percolato e collettori
Anche per i lavori di allestimento della rete di raccolta del percolato, avvenuti in
concomitanza con i lavori di adeguamento del fondo della discarica, non si è avuto
modo di assistere alla loro realizzazione in quanto avvenuti prima dell’istituzione del
Comitato dei Garanti.
GESTIONE DELLA DISCARICA
Sezioni impiantistiche
In generale la strada d’accesso ed, in parte, le strade interne sono mantenute
libere ed in buono stato, non ci sono tracce di spargimento di materiale di rifiuto,
anche la recinzione ed il cancello sono integri, senza danneggiamenti evidenti.
Tuttavia su gran parte della viabilità interna all’impianto di discarica era presente, al
momento dei sopralluoghi, un manto di polvere di alcuni centimetri. Durante il
conferimento, verbale del 08/08/2007, è stato notato che i camion, sia nella fase di
accesso che nella fase di ritorno, nel percorrere la rampa sollevavano enormi
quantità di polvere.
Registrazione automezzi in ingresso
Nel corso dei sopralluoghi effettuati si è avuto modo di constatare che gli automezzi
adibiti al trasporto dei rifiuti vengono registrati (numero di targa) da personale
addetto prima di raggiungere la cabina di controllo pesata.
Supervisione e controllo
Secondo quanto riportato nel terzo Report Sorveglianza e Controllo elaborato
dall’Ente Gestore A.C.S.A. CE/3, i rifiuti conferiti in discarica risultano
esclusivamente provenienti dall’impianto di trattamento RSU di Santa Maria C.V.
(CE) e risultano distinti per tipologia con codice CER 190501 (parte di rifiuti urbani
redatto da: dott. Giuseppe Lembo e dott. Nicola Santagata
e simili non compostata) e CER 191212 (sovvalli di processo). Tale classificazione
viene, inoltre, riportata nel POG e in più occasioni confermata dall’Ente Gestore
(A.C.S.A. CE/3) nei verbali di sopralluogo (21/05/2007;30/08/2007).
I rifiuti conferiti in discarica, al momento dei sopralluoghi, risultavano da un esame
visivo e da documentazione fotografica rifiuti “tal quali” sottoposti ad un processo
meccanico di tritovagliatura.
In seguito a tale osservazione in data 25 maggio 2007 si è proceduto ad un
sopralluogo presso l’impianto di selezione regionale ex-CDR di S. Maria C.V. (CE). La
visita guidata dal Capo Impianto Ing. Morchella e dai Signori Valvieri e Ciccarelli della
Protezione Civile, addetti alla logistica dell’impianto “Lo Uttaro” e CDR di S. Maria
C.V. (CE), è stata in ogni momento contrassegnata da cortesia, disponibilità e
colloquio costruttivo. Da quanto osservato si precisa che i camion dei consorzi
provinciali scaricano i rifiuti raccolti dai cassonetti nella vasca di recezione
dell’impianto. Dalla vasca mediante operazione meccanica di sollevamento (ragno)
vengono depositati in una tramoggia sul fondo della quale un pistone munito di denti
con movimenti “avanti e indietro” rompe i sacchetti dei rifiuti e li tritura.
Successivamente, mediante nastro a tapparelle metalliche, i rifiuti tritati vengono
convogliati nel vaglio primario, dotato di foro da 120 mm, operando la vagliatura
primaria. Nella vagliatura primaria tutti i rifiuti che non passano attraverso i fori da
120 mm rappresentano il sopravaglio che compattati vanno a costituire le ecoballe.
Dal vaglio primario tutti i rifiuti che passano attraverso i fori da 120 mm (umido e
secco) costituiscono il sottovaglio che mediante nastro trasportatore arrivano a un
vaglio secondario con fori da 60 mm: vagliatura secondaria. Dal vaglio secondario
tutto ciò che passa attraverso i fori da 60 mm costituisce la sostanza organica non
stabilizzata; tutto ciò che viene trattenuto costituisce il sovvallo.
Sia durante la vagliatura primaria che secondaria avviene la sottrazione di materiale
ferroso mediante elettrocalamita.
Si precisa che l’Ente Gestore A.C.S.A. CE/3 ha sempre verbalizzato la tipologia dei
rifiuti con codici CER contravvenendo ad una precisa e puntuale disposizione del subcommissario
per l’emergenza rifiuti nella regione Campania.
E’ stato più volte constatato, nel corso dei sopralluoghi (verbali del 27/06/2007;
19/07/2007; 08/08/2007; 30/08/2007), e fatto presente all’Ente Gestore
(A.C.S.A. CE/3) che non avviene l’ispezione visiva dei carichi di rifiuti conferiti
(violazione art. 11, comma 3 lettera c, del D Lgs 36/2003).
Copertura rifiuti
Nel corso dei sopralluoghi si è avuto modo di constatare che non sempre (vedi
verbali del 27/06/2007 e 26/09/2007) i rifiuti al termine della coltivazione vengono
coperti con terreno vegetale o misto al fine di ridurre la dispersione eolica, l’accesso
dei volatili e l’emissione di odori.
Lavaggio e sanificazione automezzi in uscita
Nel corso del sopralluogo del 27/06/2007 è stato verificato che non avveniva
accurato lavaggio delle ruote e/o delle parti venute in contatto con i rifiuti dei
camion in uscita dalla discarica.
redatto da: dott. Giuseppe Lembo e dott. Nicola Santagata
Monitoraggio
Per quanto riguarda le attività di monitoraggio della discarica e i relativi rapporti di
prova, non è stato possibile ancora oggi nonostante le numerose richieste prendere
visione della documentazione prodotta dalle analisi effettuate.
Si precisa che l’Ente Gestore (A.C.S.A. CE/3) ha affidato al laboratorio Chelab le
analisi delle matrici ambientali.
Facendo seguito ad una nota degli scriventi (prot. n. 014813 del 26 giugno 2007)
indirizzata al Presidente e all’Assessore all’Ambiente della Provincia di Caserta in
riferimento ai controlli sulle matrici ambientali, l’Ente Provincia invitava (prot. n.
0156262 del 03 luglio 2007) il Consorzio A.C.S.A. CE/3 ad attuare con effetto
immediato il PSC del 05 aprile 2007 per la verifica dell’impatto dell’attività di
discarica sulla qualità delle matrici ambientali con precise prescrizioni ed
integrazioni al Piano stesso.
Campionamenti
Nel corso della prima visita si è notato che i campioni di rifiuto raccolti venivano
conservati in condizioni non idonee a garantire risultati attendibili delle relative
analisi, in quanto conservati in containers a temperature troppo elevate.
Documentazione amministrativa
Non è possibile pronunciarsi in merito alla documentazione amministrativa in quanto
tutte le richieste di documentazione, ad eccezione del POG e del PSC, sono rimaste
inevase.
L’Ente Gestore (A.C.S.A. CE/3), in particolare, ha più volte precisato che i rapporti
di prova delle analisi non sono custoditi presso i containers della discarica ma bensì
nella sede dell’Ente sita in Corso Giannone 50 – Caserta.
Captazione e smaltimento percolato
Nel corso di tutti i sopralluoghi effettuati si è riscontrata la presenza di percolato in
discarica. Sin dalla prima visita si è riscontato l’inefficienza del sistema di raccolta
del percolato tramite le pompe sommerse presenti e, di conseguenza, i serbatoi di
raccolta dello stesso sono risultati vuoti. I tubi di mandata delle pompe sommerse
dei pozzi di raccolta del percolato presentavano strozzature in più punti.
La mancata captazione del percolato ha provocato l’accumulo dello stesso in
enorme quantità (in data 08/08/2007 presenza di percolato in uno dei pozzi di
raccolta per una profondità di circa 8 metri) sul fondo della discarica.
In seguito a tali osservazioni, i responsabili della discarica dichiarano che nel mese di
agosto è stato effettuato un prelievo di percolato di 35.000 litri (verbale del
30/08/2007).
In occasione dei sopralluoghi del 27/06/2007, 30/08/2007 e del 26/09/2007 si è
constatata presenza di percolato in un invaso minore nei pressi della rampa di
accesso dei camion (lato nord-est della discarica).
redatto da: dott. Giuseppe Lembo e dott. Nicola Santagata
SITO DI TRASFERENZA
LOCALITA’ “LO UTTARO” – CASERTA –
RIMOZIONE DEI RIFIUTI
Descrizione attività
In data 30 agosto 2007 e 17 settembre 2007, si è proceduto ad effettuare un
sopralluogo nei pressi del sito di trasferenza in località “Lo Uttaro” – Caserta – al
fine di verificare la rimozione dei RSU giacenti nel sito di discarica così come
previsto dal Protocollo d’Intesa del 11 novembre 2006 art. 2, punto g.
Durante i sopralluoghi erano in corso le attività di separazione meccanica del rifiuto
tramite operazione di tritovagliatura con fori da 60mm.
Si fa presente che le operazioni di rimozione dei rifiuti, giacenti ormai da diversi anni
nel sito, provocano forti esalazioni che aggiunte a quelle provenienti dal sito
adiacente di discarica si ripercuotono sulla popolazione dei comuni limitrofi. Le
operazione sopra descritte avvengono in modo molto lento, in quanto è presente un
solo mezzo di tritovagliatura di ridotta capacità.
Al momento del sopralluogo i membri del “Comitato dei Garanti” hanno contattato
telefonicamente il responsabile D.P.O. della Recam S.p.A. per avere notizie del piano
operativo che risultava, in data 17 settembre 2007, ancora non firmato dagli organi
competenti. Anche in questo caso è stata fatta richiesta di ulteriore
documentazione, in particolare sul piano suddetto. Richiesta rimasta inevasa.
redatto da: dott. Giuseppe Lembo e dott. Nicola Santagata. (17 novembre 2007-17:00)

 
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