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LANDOLFI SU RAGAZZA TESTE D'ACCUSA CONTRO CAMORRA: GESTO DA IMITARE


Mondragone è l'unico grosso centro della provincia di Caserta, dove va sgretolandosi l'attività di clan camorristici grazie soprattutto ad una fattiva collaborazione tra i cittadini, le forze dell'ordine e la magistratura. Lo hanno sostenuto il sindaco, Ugo Conte, ed il parlamentare del locale collegio, Mario Landolfi, portavoce nazionale di An, nel commentare il gesto di una ragazza del posto che con la sua testimonianza ha favorito l'arresto di Salvatore Cefariello, di 23 anni, esponente del clan Birra di Ercolano. Il pregiudicato è ritenuto uno dei sicari che nell'agosto dello scorso anno, in un agguato, davanti ad un bar di Mondragone, uccisero con colpi di pistola, Giuseppe Mancone, del luogo, pregiudicato per spaccio di sostanze stupefacenti e ferirono due avventori. L'omicidio, secondo le indagini della Dda e dei carabinieri, fu deciso dal clan La Torre, operante nella zona, d'intesa con i clan ercolanesi, nell'ambito di una alleanza tra le due organizzazioni. Mancone, secondo gli investigatori, fu ucciso perché aveva cominciato a spacciare in proprio cocaina sganciandosi dall'organizzazione camorristica. "Il gesto della nostra giovane concittadina - ha sottolineato il sindaco - conferma una tendenza che va consolidandosi nella nostra zona. Gli operatori economici e commerciali, gli imprenditori, ormai stanchi di essere vessati, perseguitati dai clan camorristici che operano sul nostro litorale, hanno rotto ogni indugio, si sono fatti coraggio ed hanno cominciato a denunciare, consentendo alle forze dell'ordine ed alla magistratura di assestare duri colpi alla malavita organizzata". "Siamo sulla buona strada - ha aggiunto il sindaco - per la prima volta una persona, nel nostro caso la giovane donna, ha visto e non si è tirata indietro. E' stato squarciato il muro di omertà. L'auspicio - ha concluso Conte - è che la ragazza non sia lasciata da sola e, chi era con lei, e come lei ha visto in faccia i sicari, si facciano anch'essi avanti e forniscano ulteriori dettagli agli investigatori". Per Landolfi, la ragazza che ha contribuito alla identificazione di un assassino "va elogiata per il suo coraggio e la sua determinazione, ma soprattutto perché ha squarciato finalmente il velo dell'omertà in una zona, a grande concentrazione camorristica. Una città - ha ancora detto il portavoce di Alleanza Nazionale - che soltanto qualche anno fa viveva nel terrore di ritorsioni da parte dei clan , mostra da qualche tempo un nuovo volto. Si respira aria nuova e si ha più fiducia nello Stato e nelle sue istituzioni". "Il gesto della ragazza non deve rimanere isolato - ha concluso Landolfi - solo così potrà essere definitivamente debellata la piaga della criminalità organizzata".

 
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