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MONDRAGONE, INCHIESTA ECO 4: EX MINISTRO LANDOLFI PRONTO A CHIARIRE


MONDRAGONE Caserta) – Concorso in corruzione e truffa aggravati dal favoreggiamento camorristico. E’ questa la pesante accusa ipotizzata dalla Dda a carico dell’ex ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi, parlamentare di An e coordinatore dello stesso partito in Campania, attuale presidente della commissione vigilanza della Rai. L’inchiesta – che vede indagato anche il sindaco di Mondragone (città della quale è nativo lo stesso Landolfi) per il quale il gip ha rigettato la richiesta d’arresto, riguarda un nuovo filone di indagine avviata quasi tre anni fa sui rapporti tra amministrazione, Consorzio Ce4 e la società Eco 4, braccio operativo del consorzio facente capo ai fratelli Michele e Sergio Orsi. In particolare, Landolfi, secondo l’accusa, sarebbe stato «d’accordo» con altre persone - tra cui lo stesso sindaco Ugo Conte, Giuseppe Valente (ex presidente del Consorzio Ce 4 ed ex presidente di Eco 4); Michele Orsi e altri, ad avallare le dimissioni «studiate» di un consigliere comunale (Massimo Romano) retribuito con la promessa di un posto di lavoro nella società Eco 4 per la moglie dello stesso consigliere e il fratello poliziotto. Circostanza che avrebbe consentito la truffa con istigatori e il sindaco Conte e il parlamentare codeterminatore nell’atto. «Non ho ricevuto alcun atto giudiziario – spiega al Roma l’onorevole Landolfi - ma ho piena fiducia nel lavoro dei magistrati e sono a loro disposizione per qualsiasi chiarimento. Io sono un politico che vive di immagine – continua – ho sempre operato con onestà e nel solco della legge. Le mie azioni sono state sempre state improntate a finalità politiche». Al centro dell’inchiesta, un intreccio tra camorra e politica garanti fra loro e mantenuti in vita sulla base di operazioni finanziarie legati agli appalti sui rifiuti. Fondamentale, il braccio operativo del Consorzio Ce 4, ovvero la società dei fratelli Orsi da alcuni mesi «dichiaranti» dell’inchiesta della Dda sfociata ieri in sei provvedimenti cautelari in carcere e domiciliari. Ad eseguirli, Guardia di Finanza, Carabinieri e Squadra Mobile della Questura di Caserta nei confronti di Maria D’Agostino, ex consigliere comunale; Giuseppe Velente, ex presidente del Consorzio Ce 4 ed ex presidente di Eco 4, società mista pubblico-privata che del Consorzio è stato braccio operativo per diversi anni; Giuseppe Diana, imprenditore della Diana Gas (ai domiciliari); Mattia Sorrentino, ex vigile urbano e Aniello Pignataro, pregiudicato braccio destro del boss Antonio La Torre (attualmente in Scozia, anche lui fra i destinatari ma non raggiunto dall’ordinanza in quanto in attesa di estradizione). Un settimo provvedimento, un obbligo di firma, riguarda invece un ex poliziotto già in servizio a Formia, Agostino Romano, fratello dell’ex consigliere comunale Massimo Romano, dimessosi in «accordo» - secondo gli inquirenti – dietro la promessa di assunzione nella Eco 4 della moglie e del fratello. L’ipotesi d’accusa, a vario titolo, è concorso esterno in associazione camorristica, estorsione e corruzione di pubblico ufficiale, aggravate dalla finalità camorristica, truffa ai danni dello Stato. In particolare, la truffa si riferisce ad una fraudolenta cessione di credito (4 milioni e 700 mila euro) vantato dalla Eco 4 dei fratelli Sergio e Michele Orsi, nei confronti del Consorzio CE4 con un’operazione finanziaria che vedrebbe coinvolti anche alcuni dirigenti e funzionari di una filiale casertana della Banca Nazionale del Lavoro. Tutto è legato ai due anni di gestione del consorzio di bacino Ce4 (che copre una 18 comuni dell’area del litorale): dalle intercettazioni telefoniche e ambientali gli inquirenti avrebbero ricostruito scambi di favore, la compravendita di posti di lavoro (in cambio di voti o comunque dell’appoggio politico) con piccoli e grandi episodi di corruzione. Il fulcro dell’inchiesta riguarda la cessione delle quote di private di Ecoquattro al consorzio Ce4. Vendita il cui corrispettivo è stato pagato con una cessione di credito che, recita l’accusa, non sarebbe stata avallata correttamente dal cda del consorzio. (13 novembre 2007-08:25)

 
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