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CASERTA: CAMPAGNA "DAL PENALE AL SOCIALE"


Sabato 24 gennaio alle ore 18 si terrà a Caserta nella sede dall'associazione Neroenonsolo, in piazza Gramsci, un'assemblea pubblica di sostegno alla campagna nazionale, promossa da Forum Droghe e Fuoriluogo, "dal penale al sociale". L'intento dei promotori è quello di creare una forte coalizione di soggetti sociali per una battaglia contro la nuova crociata punitiva sulle droghe, per il rilancio di politiche di tolleranza e d'inclusione sociale e per la riduzione delle risposte penali e del carcere. All'appuntamento casertano prenderanno parte Grazia Zuffa, direttrice di Fuoriluogo e fondatrice di Forum Droghe, Roberto Malinconico, psicoterapeuta e direttore Uo Sert mobile, Dario Stefano Dell'Aquila, responsabile dell'associazione Antigone per la Campania. L'iniziativa è stata promossa dall'associazione Neroenonsolo. Il campo delle forze sociali che in città ha garantito il sostegno è molto vasto, si va dall' Unione Degli Universitari all'Arci, dal laboratorio Millepiani alla Cgil. Il vice-premier Fini, nel corso del summit Onu sulla droga di Vienna aveva manifestato l'intento del governo di ridisegnare la legge in materia di droga del '90, reintroducendo alcune norme abolite dal pronunciamento popolare 1993. Si tratterebbe, in sostanza, di una controriforma, che ruoterà attorno alla riedizione della dose media giornaliera e l'inasprimento del trattamento penale per le droghe leggere, che verrebbero equiparate alle droghe pesanti. La revisione della normativa penale è in linea con la campagna ideologica del "pugno duro" contro le droghe e i consumatori, caratterizzata dall'attacco alla riduzione del danno e ad un sistema dei servizi con offerte terapeutiche differenziate. La svolta punitiva del governo è aspramente criticata dai primi firmatari dell'appello "in primo luogo perché ignora i danni delle norme che si vorrebbero reintrodurre, già sperimentati prima del referendum. In secondo luogo, perchè a una maggiore penalizzazione del consumo si accompagna il dilatarsi del sistema penitenziario e la sua egemonia su quello terapeutico e preventivo. In terzo luogo ,poichè questa scelta appare insensata non fosse altro perché in aperto contrasto con le tendenze che la gran parte dei paesi europei hanno seguito dagli inizi del '90 ad oggi.

 
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