Il presidente dell’Associazione nazionale allevatori specie bufalina, nell’apprendere i contenuti del servizio pubblicato oggi dal quotidiano “La Repubblica”, con riguardo a presunte ed assunte adulterazioni del latte e della Mozzarella di Bufala Campana Dop, dichiara: “Sono profondamente colpito dalle affermazioni contenute nell’articolo, soprattutto da quelle, secondo le quali, il 50% della produzione di Mozzarella di bufala Campana Dop sarebbe contraffatta.”
Garofalo inoltre dichiara: ”Le dichiarazioni rassicuranti sul prodotto Mozzarella Dop da parte del Consorzio Tutela non mi esimono in qualità di presidente degli allevatori bufalini italiani dal richiedere ancora più estesi e fitti e severi controlli su tutte le produzioni lattiero casearie della filiera bufalina, a tutela di allevatori, trasformatori e consumatori, da effettuarsi da parte di tutti gli organi preposti, a cominciare dalle Asl, dal Consorzio di Tutela e dall’organismo di certificazione.”
Sulla questione diossina in mozzarella, pure ripresa dal pezzo, Garofalo afferma:”Le dichiarazioni del rappresentante di Legambiente sono sconcertanti, in quanto totalmente infondate, chi conosce i nostri allevamenti, sa che producono una materia prima assolutamente naturale e non inquinata.”
Garofalo sottolinea: ”Il fatto che la filiera bufalina della Campania sia stata presentata come un baraccone da terzo mondo, proprio mentre si celebrano le fasi finali dell’ 8° Congresso Mondiale del Bufalo mi ha particolarmente colpito ed esprimo pertanto amarezza, dal momento che il sistema di allevamento e di trasformazione italiano, che è accompagnato da un forte settore della ricerca, è stimato e preso ad esempio da tutti i Paesi che nel mondo allevano bufale.”
Per Garofalo: ”Siamo all’ennesimo triste episodio che vede qualcuno farsi protagonista per un giorno, qualificando il meridione d’Italia solo come un luogo dove vivono persone che sanno piangendosi addosso, mentre è invece una terra ricca di imprenditori e di maestranze capaci di lavorare in zootecnia e nel mondo della trasformazione, producendo ricchezza e garantendo genuinità e qualità.”
“Anche questo allarme – conclude Garofalo - sicuramente, si rivelerà infondato, come tanti altri, con il risultato di portare solo danno al settore.” (23 ottobre 2007-16:17)
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