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*CASO DE MAGISTRIS, MINISTRO MASTELLA: PM NON POTEVA NON SAPERE*


Napoli - "De Magistris mi ha iscritto scientemente nel registro degli indagati di 'Why not', sapendo che interrompeva l'inchiesta, visto che risultati reali fino ad ora non sono arrivati, anche perché ogni volta la Cassazione ha in larghissima misura bloccato i suoi atti. Non si può immaginare che lo abbia fatto per farsi togliere l'inchiesta e diventare eroe nazionale, sapendo che questa è la prassi?". E' questa la lettura che il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, dà della sua iscrizione sul registro degli indagati della Procura di Catanzaro per l'inchiesta 'Why not'. Mastella, conversando a Napoli con i cronisti, riconosce che questo è un "pensar male ma - dice - come sostiene il mio amico Andreotti a pensar male si fa peccato ma certe volte ci si indovina". Il 'cattivo pensiero' di Mastella nasce da una constatazione: De Magistris "non poteva non sapere che con la mia iscrizione l'avocazione sarebbe scattata automaticamente. Finché era coinvolto solo Prodi l'incompatibilità non c'era perché non era il ministro che giudicava, ma invece con me c'è il conflitto di interessi" e quindi, conseguentemente l'avocazione. Insomma, Mastella contesta soprattutto la scelta dei tempi. Al 20 giugno, racconta infatti il Guardasigilli, dalla Procura di Catanzaro è stato detto "che contro di me non c'era nessun procedimento" quindi "nei confronti di De Magistris ho agito tranquillo e non per difendere me stesso. Poi - aggiunge Mastella - come mai sono stato iscritto nel registro degli indagati solo il 14 ottobre, se i miei presunti reati datavano da prima?". Dunque per Mastella quello del Pm di Catanzaro è stato un comportamento mirato: iscriverlo nel Re.ge per farsi così togliere l'inchiesta e poter gridare all'interferenza politica ma, ribatte il Guardasigilli, "l'interferenza politica non c'è stata". Ele piazze che difendono De Magistris? "Se il Paese vuole eroi nazionali di questo tipo che se li tenga. Gli eroi veri sono altri, altro che eroi nazionali, al massimo è un idolo e gli idoli cadono perché sono di carta pesta: non confondiamo gli idoli a cui la piazza fa riferimento, non confondiamo Barabba e Cristo". (ApCom Domenica 21 Ottobre 2007-17:58)

 
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