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VICENDA PALAMAGGIO', VENTRE: "NESSUN OBBLIGO A SALVARE LA SOCIETA' FALLITA"


In merito alle recenti polemiche sollevate in una conferenza stampa dall’onorevole Adolfo Villani sulle vicende dell’Azienda casertana mobilità e servizi, l’assessore provinciale ai Trasporti Mario Assirelli risponde: “Ho letto sulla stampa le critiche piuttosto ingenerose rivolte alla Provincia da Adolfo Villani sull’Amcs. Il suo interessamento per i trasporti casertani mi sorprende non poco, visto che in questi anni non ha mai mosso un dito né tantomeno ha provato a documentarsi per comprendere quale fosse lo stato di salute dell’Azienda casertana mobilità e servizi. Ho ragione di credere, per la verità, che anche oggi, ancorché intento a strepitare e promuovere conferenze stampa dove emettere sentenze inappellabili, parli senza conoscere la materia. Villani, che ricordavo essere segretario provinciale dei Ds ma che ignoravo fosse anche consigliere regionale tanto poche sono state le sue iniziative in questa veste per il trasporto casertano e i tempi dello sviluppo di Terra di Lavoro, continua a parlare “a orecchio”. Anch’io milito in un partito, segnatamente Alleanza nazionale, eppure non per questa ragione mi sento in diritto di operare un distinguo tra il mio ruolo istituzionale e quello prettamente politico, scagliandomi in maniera strumentale e gratuita contro un’amministrazione solo perché è di segno opposto. Prima di rispondere, punto per punto alle critiche del tutto pretestuose e aprioristiche circa le improbabili responsabilità della Provincia, terrei però a fare una doverosa premessa. Se non ci fosse stata l’Acms, vale a dire se il presidente Ventre non avesse deciso con un atto monocratico il passaggio a Società per azioni del Consorzio casertano trasporti pubblici, oggi molti degli ex dipendenti del Cptc non avrebbero un lavoro. Questo Villani potrebbe capirlo, invece di limitarsi a sparlare e sparare a zero per sport. Lo stesso Villani, poi, dovrebbe rendersi conto del fatto che la Provincia, unico ente in Campania, si sia fatta carico della delega dei trasporti pur conoscendo il dissesto finanziario in cui versava l’allora Ctpc. Ciò per evitare commissariamenti ed impedire che il ruolo da protagonista fosse svolto dai privati. E’ troppo facile emettere sentenze senza capire o fingendo di non conoscere i presupposti da cui si è partiti. Una cosa è certa in soli dodici mesi la Provincia ha posto in essere interventi che per qualità e tempismo superano di gran lunga quelli realizzati negli ultimi trent’anni per il trasporto pubblico”. Di qui Assirelli fa notare “Non regge neanche la difesa più o meno d’ufficio della Regione, che sentendo Villani avrebbe fatto sino in fondo la sua parte. Niente di più falso. Bassolino ha adempiuto ad un mero obbligo di legge, limitandosi a stanziare dei soldi, così come la prevede la vigente normativa, per l’esodo incentivato di 47 dipendenti. Semmai la Regione ha peggiorato la situazione dell’Acms ed il contenzioso di 50 miliardi di lire in esame al Tar lo testimonia in maniera inequivoca. Per quanti non ne fossero a conoscenza o l’avessero più semplicemente dimenticato vorrei ricordare di cosa stiamo parlando. Le Giunte regionali di centrosinistra decisero all’indomani del fallimento della ditta napoletana di trasporti Esposito di ‘scaricare’ sul Cptc il peso dei lavoratori in esubero, senza però operare una opportuna compensazione in chilometraggio. Per dirla in estrema sintesi: il consorzio casertano dovette assumersi l’onere del costo dei dipendenti senza il proporzionale aumento dei chilometri ai fini della contribuzione. Alla luce di queste considerazioni mi piacerebbe che Villani mi spiegasse che genere di parte la Regione ha fatto sino in fondo. Il ruolo di Palazzo Santa Lucia in questa vicenda mi sembra contornato più di ombre che di luci. Ciò nonostante le reiterate sollecitazioni che la Provincia ed io in prima persona abbiamo rivolto all’assessore Cascetta. Vorrei altresì ricordare che se responsabilità politiche e gestionali ci sono, vanno riferite alla parte politica che Adolfo Villani rappresenta in Consiglio regionale, anche se, come dicevo prima, la sua presenza in quell’assise è pressoché irrilevante. Dall’Ulivo, infatti, era presieduto il Consiglio d’amministrazione del Cptc, che tanti danni ha prodotto e tante grane ha trasmesso al Cda della neo-costituita Spa. I problemi che hanno e stanno interessando l’Acms hanno, dunque, un’anamnesi risalente nel tempo”. Infine Assirelli chiarisce: “Quanto agli incontri che come Provincia stiamo tenendo con i privati, poi, è il caso di precisare che si tratta di riunioni di carattere squisitamente interlocutorio. Servono a sondare il terreno e capire gli orientamenti del settore. Villani, che pur ringraziamo per la sua gratuita consulenza giuridico-procedimentale, non avrebbe dovuto disturbarsi nel farci notare che l’ingresso di soci non pubblici nell’Acms deve prescindere da una gara d’appalto. Questo è il percorso che seguiremo semmai i Comuni debitori, per lo più gestiti dal centrosinistra, dovessero manifestare una volontà politica ed amministrativa confliggente con l’indirizzo della ricapitalizzazione. In ogni caso ai privati sarà concessa una quota di minoranza, perché siamo più che mai convinti che spetti al pubblico il ruolo da protagonista. Su questo punto Villani, che non ci pensa due volte a dare dello sprovveduto a degli amministratori pubblici ma che con ogni probabilità non ha la buona abitudine di leggere i giornali, ci costringe ad essere ripetitivi. In più occasioni, l’ultima è stata la scorsa seduta di Consiglio provinciale, il presidente Riccardo Ventre ha chiarito la posizione dell’Ente rispetto all’attuale situazione finanziaria dell’azienda. Non servirebbe a nulla se non a gettare al vento denaro pubblico e a prolungare l’agonia della stessa Acms il solo intervento di ricapitalizzazione della Provincia o di qualche isolato Comune”.

 
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