"Abbiamo un elenco di quindici aeroporti che non ci servono piu', che vogliamo dismettere, sui quali il 14 ottobre 2004 c'e' stato un accordo tra tre ministeri (Difesa, Infrastrutture e Trasporti, Economia e Finanze)". Lo ha sottolineato il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, generale Vincenzo Camporini, durante il workshop internazionale "Le prospettive del trasporto aereo in teatro operativo" in corso a Firenze presso l'Istituto di scienze militari aeronautiche. "Accordo che - ha aggiunto - poi non e' stato purtroppo concretizzato". Il Capo di Stato Maggiore ha sottolineato che "significa che l'Aeronautica Militare continua a farsi carico della gestione, della manutenzione, dell'esistenza e della sopravvivenza di queste strutture senza alcuna utilita' per la Forza Armata". Il generale Camporini ha sottolineato che "da qui vogliamo ricavare parte delle risorse che servono per incrementare l'attivita' di volo". Nel protocollo di intesa si leggeva che "il Ministero della Difesa ha ridefinito lo schieramento dei reparti di volo militari perche' alcuni aeroporti non sono piu' sede permanente di tali unita' o vi si svolge una limitata attivita' di volo militare e che vi e' un interesse del Ministero a favorirvi lo sviluppo delle attiivita' civili" . Gli aeroporti da dismettere sono quelli di Ancona Falconara, Comiso, Napoli Capodichino, Treviso S. Angelo, Brescia Montichiari, Catania Fontanarossa, Rimini, Palermo Bocca di Falco, Vicenza, Verona Villafranca, Udine Capo Formido, Roma Ciampino, Brindisi, Cagliari Elmas e Capua. (13 ottobre 207-23:59)