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IMMOBILE CONFISCATO A BOSS, VI ABITA IL FIGLIO (CON PADRINO EX PARLAMENTARE DS)

In un'interrogazione del parlamentare Emiddio Novi, sul caso dei vigili urbani sospesi a San Cipriano d'Aversa (Caserta) emerge anche un caso 'particolare': la casa confiscata ad un appartenente al sodalizio locale che non si riesce ad assegnare. Vi abita il figlio, il cui compare d'anello, è stato un 'noto ex parlamentare dei Ds'. Di seguito, l'interrogazione integrale.


Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-02798
presentata da
EMIDDIO NOVI
mercoledì 3 ottobre 2007 nella seduta n.227


NOVI - Ai Ministri dell'interno e della giustizia - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:

il Sindaco di San Cipriano d'Aversa (Caserta) ha proceduto alla sospensione di tutti i dipendenti del Comune destinatari di avviso di garanzia emessi dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli in relazione all'indagine che sta interessando il locale Corpo dei Vigili urbani, nelle more della definizione del procedimento disciplinare contestualmente avviato a loro carico;

gli abusi contestati risalgono alla fine del 2004 a ridosso, quindi, dell'insediamento dell'attuale amministrazione e quando la sede del Comando dei Vigili urbani risultava ancora dislocata a via Serao, ben distante dal Comune;

ben prima dell'insediamento della Commissione d'accesso prefettizia, il sindaco Enrico Martinelli, preso atto dell'isolamento nel quale si trovava la sede del locale Comando dei Vigili urbani (posta in una località isolata), si è prodigato per ottenerne la dislocazione (avvenuta nel giugno 2005) nelle adiacenze del Municipio, alla centrale via Roma;

in tal modo, dunque, è stato possibile aumentare l'efficienza di questo delicato organo grazie al maggiore contatto con esso e quindi anche ad un più assiduo controllo operativo;

l'attuale amministrazione ha ovviato all'imbarazzante situazione ereditata dalla precedente amministrazione Reccia che non aveva ritenuto opportuno allontanare il dipendente Giuseppe Iovine (per quanto consta all'interrogante, fratello del boss latitante Antonio Iovine) dalla funzione di vigile urbano ricoperta nella Polizia municipale, ad onta della vicenda penale che lo ha interessato nell'anno 2001;

l'attuale sindaco Enrico Martinelli aveva indetto una riunione operativa alla presenza del Comandante della locale Stazione dei Carabinieri per poi procedere all'assegnazione di tale dipendente ad altro incarico presso il campo sportivo e cimitero, in qualità di semplice dipendente;

prima dell'insediamento della Commissione d'accesso e senza, quindi, alcuna forma, sia pure implicita, di condizionamento, sono intervenute tutte le iniziative di attuazione dei provvedimenti di confisca dei beni immobili di proprietà dei boss operanti sul territorio; iniziative in precedenza mai avviate e che nella maggior parte dei casi consentivano ai parenti dei destinatari della confisca di continuare indisturbati a fare uso di tali beni;

in particolare l'attuale amministrazione ha proceduto:

allo "sgombero" dei familiari dei boss Pasquale Spierto ed Antonio Salzillo dai beni immobili agli stessi da anni confiscati;

a riottenere il finanziamento, andato perduto per inutilizzo da parte delle precedenti amministrazioni, per il recupero di bene immobile confiscato al boss Stefano Reccia; appaltare i lavori di recupero dello stesso per la sua destinazione a ludoteca. Lavori già positivamente conclusisi;

a riottenere il finanziamento, andato perduto per inutilizzo da parte delle precedenti amministrazioni, per il recupero di bene immobile confiscato al boss Salvatore Iovine, ad appaltare i lavori, già conclusi,di recupero dello stesso per la sua destinazione a Scuola primaria;

ad appaltare i lavori, già conclusi, di recupero del bene immobile confiscato al boss Antonio Basco per la sua destinazione a Centro servizi per il cittadino;

ad appaltare i lavori di recupero del bene immobile confiscato al boss Antonio Salzillo per la sua destinazione a sede di PSAUT 118. Lavori in corso di espletamento;

al parziale recupero statico dell'edificio confiscato al boss Enrico Martinelli. Edificio da destinare ad archivio comunale e per il quale si è in attesa dei finanziamenti richiesti alla Regione Campania;

a richiedere alla Regione Campania il finanziamento per il recupero dell'edificio di proprietà del boss Pasquale Spierto per procedere alla sua riconversione in ambulatorio ASL;

l'unico bene confiscato sul quale ad oggi non è stato possibile procedere a concrete iniziative di recupero e riutilizzo pubblico è quello confiscato, per quanto consta all'interrogante, al sig. Gaetano Iorio. Ciò a causa di una inesatta individuazione catastale del bene confiscato e della sua altrettanto anomala destinazione dello stesso "ad uso abitativo" operata da parte della Direzione centrale di Roma del Demanio.

tali inesattezze, puntualmente segnalate dall'Ufficio tecnico dell'attuale amministrazione alla Prefettura di Caserta con nota prot. n. 2 del 2 gennaio 2007, ed in precedenti occasioni dal settembre 2004 in poi, ad oggi perdurano, ad onta della riunione tenutasi in data 27 febbraio 2007 presso la Prefettura di Caserta, dei sopralluoghi effettuati e dei solleciti operati nei confronti dei competenti Uffici del Demanio per ricevere definitive delucidazioni a riguardo;

l'immobile confiscato al sig. Gaetano Iorio è in uso al figlio sig. Paolo Iorio, di cui è stato "compare di anello" un noto ex parlamentare dei DS;

così come non si capiscono le ragioni per le quali le iniziative di recupero alla collettività dei beni confiscati ai boss della camorra avviate dall'amministrazione guidata dal Sindaco Martinelli non siano state invece poste in essere dalle precedenti amministrazioni nelle quali l'ex parlamentare si trovava a ricoprire il ruolo di consigliere di maggioranza;

né si comprende perché la precedente amministrazione guidata dal sindaco Reccia non abbia mai inteso aderire, come invece fatto dalla attuale compagine politica, ad un protocollo di legalità, per un più puntuale controllo antimafia delle imprese aggiudicatarie di appalti pubblici;

né è chiaro perché la precedente amministrazione Reccia non abbia proceduto alla rimozione del dipendente Luigi Caterino, a quanto consta l'interrogante, fratello del boss Giuseppe Caterino, dall'incarico di dirigente dell'Ufficio tecnico, incarico attribuito proprio dall'amministrazione Reccia. Infatti con decreto sindacale a firma del sindaco Angelo Reccia si provvedeva al trasferimento del Caterino dall'ufficio leve a quello dell'Ufficio tecnico comunale, per poi attribuirgli il ruolo di responsabile, incarico revocato solo dall'attuale amministrazione comunale,

si chiede di sapere quali iniziative di propria specifica competenza il Ministro in indirizzo voglia intraprendere per far emergere le inadempienze della precedente Giunta guidata dal sindaco Reccia e per ristabilire un clima di serenità all'attuale amministrazione comunale oggetto di strumentalizzazioni e diffamazioni da parte di personaggi politici desiderosi di rivalsa, seppure in ambito locale.

(4-02798)

 
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