Per un'estorsione commessa ad un imprenditore del Napoletano costretto a realizzare un fabbricato ad Orta di Atella, per il quale non è mai stato pagato, o pagato con assegni insoluti, sono stati eseguiti sei arresti (di cui uno in carcere). L'inchiesta, condotta dal comissariato di polizia di Frattamaggiore di cui e' responsabile Pietropaolo Auriemma e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, riguarda episodi di estorsione accaduti tra giugno e settembre 2004. L'imprenditore aveva costruito nel 2003 ad Orta di Atella, nel casertano, su commessa di Domenico Russo, 46 anni, pregiudicato per droga e reati contro la pubblica amministrazione; l'importo dei lavori eseguiti era pari a 220mila euro, ma il pagamento era stato solo parziale e con assegni risultati rubati o scoperti e quindi protestati per 75mila euro. Proprio uno di questi assegni, oltre al monitoraggio continuo del territorio effettuato dalla polizia, ha dato il via alle indagini, cui alla fine ha contribuito anche l'imprenditore, convito a collaborare. L'uomo era stato minacciato di morte piu' volte per aver chiesto il suo compenso; nell'agosto 2004 era anche stato portato in una abitazione di Carditello dove Rocco D'Angelo - 50 anni, capozona per conto del clan Pezzella, anche egli arrestato - lo aveva minacciato intimandogli di consegnare le chiavi del cantiere di Orta di Atella. (26 settembre 2007-10:33)