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IL COMUNE DI CASERTA CONTRO IL FILM DI SCARCHILLI: 'NON SCRIVERLO SUI MURI'


'Non scriverlo sui muri'. E' questo lo slogan della campagna ideata dal Comune di Caserta e dall'assessore alla Vivibilita', Antonio Ciontoli, che prevede il pugno duro contro graffitari e writers che deturpano l'ambiente urbano. Il riferimento al nuovo film di Giancarlo Scarchilli (già assitente di Sergio Citti e Vittorio Gassman) non e' casuale: "'Scrivilo sui muri', il titolo della pellicola, e' un chiaro messaggio - spiega l'assessore - ai giovani writers: continuate cosi', liberate la vostra arte in qualsiasi luogo vi troviate, il comune non ci sta e lancia l'appello opposto. E' da tempo che combattiamo chi deturpa beni pubblici e privati perche' una citta' imbrattata e' una citta' brutta". La campagna, avviata con un ordinanza del sindaco di Caserta, Nicodemo Petteruti, con la quale si ribadisce il rispetto delle leggi e si ricordano le sanzioni previste, proseguira' con iniziative di sensibilizzaizone. "Non e' la repressione che ci interesssa -aggiunge Ciontoli- ma educare i giovani a voler bene di piu' alla propria citta'. Abbiamo avviato contatti con i gruppi di writers ai quali abbiamo promesso spazi pubblici dove potranno liberamente esprimersi ma solo questo non basta". (20 settembre 2007-20:53)

Caserta, parla l'assessore Antonio Ciontoli: 12 mila euro per rimuovere una scritta su un monumento

(di Antonio Ciontoli - Assessore alla Qualità della Vita) E’ cominciata con la richiesta in tv “ Chi è Ilaria”, la mia battaglia di assessore alla Qualità della vita ai writer e ai grafomani che hanno deturpato il monumento ai Caduti della città di Caserta. All’anonima concittadina Ilaria, destinataria, da parte di un anonimo spasimante, di una immensa scritta alle spalle del monumento ai Caduti della città della reggia, lanciai l’appello a guardarsi da quella manifestazione d’affetto poiché eccessiva, esibizionistica e diversa dal modo di esprimere un sentimento in modo corretto, affettuoso e convinto. Quel monumento con la spesa di circa 12.000 euro, è stato rimesso a posto per la festa del 25 aprile ed oggi è un importante luogo di aggregazione giovanile, anche grazie alla nuova illuminazione che proietta sullo storico sito il tricolore. Da mesi colloquio con giovani writer, skeater, rider, break dancer, pattinatori nel tentativo di creare con loro un rapporto positivo e, quindi, opportunità e spazi autorizzati, non invasivi, né lesivi del pubblico decoro. Quando serve non disdegno la ramanzina ai numerosi giovani che hanno ultimamente rovinato il porticato del comune con sigle e frasi di ogni genere. E’ impensabile dover rincorrere queste nuove assurde forme di espressività, queste impronte grafiche che si inseguono e per la cui rimozione necessitano ingenti stanziamenti dei soldi della comunità. Capisco i catenacci dell’amore, non sono tollerabili le scritte, autentica offesa alla città. Il fenomeno, nato con i best seller di Federico Moccia, rischia, oggi, di essere ingigantito con il messaggio diseducativo del nuovo film della Capotondi che esce in questi giorni nelle sale cinematografiche, Scrivilo sui muri. Il rischio è veder imbrattata la nostra storia, cancellata la nostra identità, alterato il decoro delle nostre città. Spesso non c’è neanche niente di artistico, ma solo la neomania di ragazzi di scrivere e scarabocchiare. Tre metri sopra il cielo, Ho voglia di te, scritte ormai in ogni colore ed in ogni dove, non possono continuare a sfregiare le nostre coscienze senza provocare un moto di sussulto e di normale indignazione. Per questo è stata emanata una ordinanza del sindaco Petteruti che vieta di imbrattare mura e spazi, sono state fissate sanzioni e conseguenze per chi imbratta che è poi anche responsabile del recupero dello stato dei luoghi. Con le scuole di Caserta cominceremo una campagna di informazione e di condivisione di problematiche, difficoltà e spese collegate a tali nuovi disagi, ai ragazzi diremo di fare diversamente da quanto dice la Capotondi, ad essi chiederemo di essere aiutati a rimuovere le vecchie scritte ma soprattutto di scrivere nel proprio cuore, o nel sempre caro diario, le pagine più belle delle loro emozioni. A Cristiana Capotondi e a Federico Moccia l’invito ufficiale a Caserta per una discussione che aiuti i ragazzi a discernere tra il mito dell’effimero e dell’occasionalità ed il valore della storia e del rispetto dei luoghi in cui viviamo, tra i sentimenti veri e quelli proiettati dal mondo delle fiction. Una lezione di moderna educazione civica, senza visioni integralistiche. Le pietre ed i monumenti parlano di un passato che bisogna conoscere e rispettare per fecondare in maniera positiva il futuro. Alla Capotondi e a Moccia, fino a quando non diranno in maniera chiara il loro pensiero, non conoscendo dove e con quale strumento scrivono, stiano pur tranquilli non chiederemo l’autografo”.

L'ordinanza comunale

IL SINDACO ATTESO che numerose sono le segnalazioni da parte di cittadini proprietari di fabbricati che evidenziano il crescente fenomeno venutosi a creare in città con persone che imbrattano con bombolette spray, danneggiandoli, monumenti, edifici pubblici e privati; RITENUTO che le persone di cui sopra, nell’esercitare tali illecite attività, stanno causando grave danno all’immagine della città e, considerate le spese per la ripulitura, consistente aggravio economico per l’intera comunità; VISTO l’articolo 7, comma 1, lettera b, del vigente Regolamento di Polizia Urbana approvato e reso esecutivo con Delibera di Consiglio Comunale n. 175 del 18 dicembre 2000, che espressamente vieta di imbrattare o danneggiare monumenti, edifici pubblici o facciate di edifici privati; CONSIDERATO che l’Amministrazione Comunale ha intenzione di intrattenere rapporti positivi con chi si avvale di spazi concordati e, preventivamente, autorizzati per dare sfogo a vere forme di espressività artistica, combattendo così anche il qualunquismo dilagante di nomi e sigle sovrapposti senza alcuna finalità, se non con l’intento di deturpare, siglando, pilastri, fioriere e pareti di scuole e palazzi, tra cui il porticato della sede centrale del comune, con proprie impronte grafiche; RITENUTO che è necessario contrastare il crescente fenomeno tendente ad imbrattare con bombolette spray, danneggiandoli, monumenti, edifici pubblici o facciate di palazzi privati; CHE per i motivi sopra espressi, ricorrono le condizioni, al fine di limitare i danni già ad oggi consistenti, per l’assunzione di un provvedimento contingibile ed urgente; VISTO l’art. 54, comma 2 del D. Lgs. 18/08/2000 n. 267 e successive modifiche; VISTO l’art. 48 (sanzioni) del vigente Regolamento di Polizia Urbana; ORDINA 1. è severamente vietato, su tutto il territorio comunale, di utilizzare bombolette spray per imbrattare o danneggiare monumenti, edifici pubblici o facciate di edifici privati; 2. l’inosservanza di tali disposizioni è punita con una sanzione amministrativa pecuniaria da € 25,82 a € 154,93; 3. dalla sanzione amministrativa nasce l’obbligo in capo al trasgressore di ripristinare lo stato dei luoghi alterati. Agli agenti e ufficiali di polizia giudiziaria, e a chi altro spetti, è affidato il compito di vigilare sulla stretta osservanza, in tutto il territorio cittadino, delle disposizioni di cui sopra. Dalla Residenza Municipale, lì 20 Settembre 2007 L’Assessore Il Sindaco alla qualità della vita Dr. Antonio Ciontoli Ing. Nicodemo Petteruti

Writers: a Roma Veltroni trova un compromesso con i muri 'legali'

(da Il Giornale) - Non ci sono i soldi per rifare le strade, però la capitale trova i quattrini (duemila euro) per mettere ottomila metri quadrati di muri legali a disposizione dei graffitari. Ieri e oggi, infatti, «muri liberi» di grandi dimensioni aperti a tutti e «muri personali» più piccoli assegnati per tre mesi a un solo writer garante per sé e per il proprio gruppo imbrattatore (i radical-chic del Campidoglio dicono crew), potevano essere aggrediti con le bombolette spray per otto chilometri di Roma. Magari per siglarci, col «rosso clandestino», colore dominante nei murales, una gonfia ZTK, che sta per «Zozzamo Tutto Kuanto», però negli spazi metropolitani comodamente destinati in Rete. È «Roma magistra artis», l’ultimo progetto di Walter Veltroni, che non venendo a capo della sicurezza o del decoro dell’Urbe sgovernata, tenta la via del patto con gli artisti di strada. Mentre cerca il dialogo con i clandestini della bomboletta (si chiamano wall artists, artisti della parete), che con le loro scritte vandaliche danno filo da torcere alle squadre del Decoro urbano, Veltroni dovrebbe correre a vedersi Scrivilo sui muri, ennesima commedia giovanilistica (da venerdì nelle sale), stavolta sul mondo dei writer, una commedia costata tre milioni, parte dei quali erogati dal Fondo per la Cultura. Perché in questo film generazionale, dove i quasi trentenni Cristiana Capotondi e Ludovico Fremont ancora se la giocano a liceali incompresi dalla società borghese, troverebbe risposta a tanto vacuo buonismo. «Tu ci andresti a pescare in un posto dove ci buttano i pesci? Dove ci pare e quando ci pare!», sentenzia Bronks (interpretato da Mattia Braccialarghe, nella vita vera cameriere a Trastevere), rivolgendosi ai compagni di spray, per incitarli a prendersi l’intera città, bomboletta alla mano, perché «non c’è museo più grande e più visitato». In effetti, spiega più cose sulla (sub)cultura popolare di strada il film di Giancarlo Scarchilli, già assistente di Sergio Citti e di Vittorio Gassman e qui al suo terzo lungometraggio (dopo Mi fai un favore

 
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