Caserta (di Riccardo Ventre, Eurodeputato)
Sig. Presidente, è con piacere che apprendiamo la conferma della sua visita a Caserta in occasione dell’inaugurazione del Polo della qualità. La presenza del Capo dello Stato infatti dà lustro ad una manifestazione importante che porterà i riflettori della stampa nazionale sul nostro territorio. L’occasione però ci spinge ad un ulteriore invito che assumeancora più rilievo in quanto, “Terra di Lavoro”, come ancora oggi chiamiamo la nostra provincia, è una terra estesa che spesso assurge agli onori della cronaca per fatti non edificanti ad opera di pochi. E per colpa di questi, purtroppo, si è fatta strada nel pensierodi molti la convinzione che la nostra terra è solo una terra di camorra e di malaffare, ciò che invece non è. Ma gradiremmo la sua presenza anche all’interporto Marcianise-Maddaloni, così come Lei ha già onorato quello di Nola. La nostra provincia da anni ha individuato nella infrastrutturazione del territorio la cosa più importante di cui dotarsi per il rilancio dell’economia. In questo senso è stata la prima, rispetto alle altre provincie campane, a precorrere i tempi e cercare di dotarsi di un imterporto. Le vicissitudini politiche però hanno fatto sì che tale opera ancora oggi si avvale della sola attività imprenditoriale privata senza alcun apporto pubblico. Occorre il suo impulso, quale Capo dello Stato, e quindi quale suprema carica italiana, per il rilancio di ciò che è effettivamente casertano e che può dare lo slancio, una volta per tutte, all’imprenditoria locale e quindi allo sviluppo economico e sociale. L’interporto in questione, unica grande infrastruttura casertana, costituirebbe, se supportata strutturalmente anche dall’attività pubblica, come è avvenuto solo per l’interporto di Nola, il vero volano dello sviluppo della nostra economia. Si parla tanto di criminalità organizzata; per combatterla occorre togliere ad essa l’esercito spesso costituito da persone che si trovano in stato di necessità. Occorre dare a queste persone, ed ai giovani, prospettive di sviluppo e di lavoro che solo l’economia locale può loro dare. E l’imprenditoria va aiutata non solo a parole. La invitiamo pertanto a tornare nella nostra terra e a visitare anche la sua periferia, con le opere in essere e con quelle in attesa di un definitivo decollo, finalmente sganciato da logiche politiche spesso cieche e sorde ai bisogni della collettività. (14 settembre 2007-18:32)