A poche ore dalla grave intimidazione contro il responsabile della cronaca
nera del quotidiano "Il Giornale di Caserta", Carlo Pascarella, giornalista
professionista di Caserta, originario di Pignataro Maggiore, terra della
cosca Lubrano-Ligato-Nuvoletta, giunge la solidarietà dell'associazione
onlus "Sig" (Sezione Investigazioni Giornalistiche), l'osservatorio sulla
camorra di Caserta e provincia, attraverso le parole della vicepresidente
Rosaria Ventre: "L'incendio del tir del mobilificio di proprietà della
famiglia Pascarella, avvenuto questa notte a Vitulazio, è un atto gravissimo
che punta a fermare le denunce di un cronista da tredici anni impegnato con
il suo lavoro in una ferrea battaglia anticamorra, soprattutto nella sua
zona di origine, Pignataro Maggiore, feudo del clan
Lubrano-Ligato-Nuvoletta. Come Sig - dice la vicepresidente Rosaria Ventre -
esprimiamo la nostra solidarietà al giornalista che sappiamo essere sotto
protezione della Polizia di Stato da tre mesi circa dopo aver denunciato più
volte le minacce subite dal boss di Pignataro Maggiore Pietro Ligato, figlio
del padrino Raffaele (ergastolano detenuto, uno degli autori dell'omicidio
Imposimato). Il sacrificio del giornalista Giancarlo Siani del Mattino,
vittima della camorra e dello stesso clan che oggi sta intimidendo Carlo
Pascarella - continua Ventre - ci fanno ritenere che, nonostante la recente
scomparsa del "vecchio" capomafia Vincenzo Lubrano, l'area di Pignataro
Maggiore e dell'hinterland è ancora in balia della camorra. A Pascarella e a
tutti i cronisti che si occupano di cronaca nera con coraggio noi diciamo
che saremo al loro fianco a combattere la camorra, ora più che mai, ed in
particolare la cosca mafiosa pignatarese. Chiediamo alle forze dell'ordine e
alla magistratura di tenere conto di quanto sta accadendo in quella zona ai
danni di Pascarella e di pensare ai rischi che lo stesso sta correndo per
adottare tutte le misure necessarie". (13 settembre 2007-13:43)
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