Caserta - Un quadrilatero "virtuoso" tra imprese, associazioni di categoria, prefetture e associazioni antiracket per non lasciare sole le vittime del pizzo che decidono di ribellarsi e incentivare cosi' gli investimenti anche nelle aree del Paese a piu' alta densita' criminale. E' quanto prevede il "tutor antiracket" il progetto presentato oggi al Viminale dal ministro dell'Interno, Giuliano Amato, dal viceministro, Marco Minniti, dal presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo e dal presidente della Federazione antiracket italiana, Tano Grasso. Il progetto, che inizialmente sara' sperimentato in sei aree (Lamezia Terme, Gela, Napoli, Messina, Siracusa e una zona tra Caserta e Napoli) potra' poi essere esteso all'intero territorio nazionale. "La decisione di Confindustria di allontanare gli associati che pagano il pizzo - ha spiegato il ministro Amato - e' giusta ma non possiamo lasciare solo chi accetta questa sfida: dobbiamo collaborare per arrivare a creare una rete di garanzia alle imprese, offrendo loro l'aiuto delle Forze dell'ordine. I patti stipulati a livello individuale dai vari imprenditori comportano da un lato l'obbligo di denunciare l'estorsore e dall'altro gli garantiscono assistenza in tutta una serie di adempimenti amministrativi, permettendo di imboccare i canali giusti". (12 settembre 2007-19:42)