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SCUOLA, SAN PRISCO (CASERTA): 'ZERODIECI', MISTERO SU NULLAOSTA NEGATO


Alla vigilia dell’apertura delle scuole per migliaia di studenti, per molti di essi esistono ancora problemi per la semplice iscrizione a causa di lacci e vincoli creati alle famiglie dai dirigenti scolastici di scuole private con pesanti limitazioni alle stesse in virtù di poteri inesistenti di cui si arrogano. E’ il caso, ad esempio, della scuola materna ed elementare “Zerodieci” di San Prisco che da diversi mesi nega il nulla osta ad un bambino minacciando addirittura azioni legali contro la famiglia. I genitori del piccolo, il quale ha terminato la classe seconda elementare, hanno più volte richiesto alla scuola il nulla osta per il trasferimento del loro bambino presso una scuola più vicina alla loro abitazione in Santa Maria Capua Vetere. “La dirigente scolastica - afferma il genitore Aldo Amirante - prima nascondendosi dietro richieste formali, poi evitando di ricevere la richiesta di trasferimento, ha costretto mia moglie e me ad inoltrare la richiesta per raccomandata, ovviamente motivandone i contenuti. Ovvero la distanza ravvicinata alla nostra abitazione sammaritana e la volontà di iscrivere il piccolo ad un istituto religioso per dare seguito al nostro ‘Credo’ ed avere una educazione di ispirazione cristiana che vada oltre la preghiera mattutina. Queste le motivazioni esposte alla scuola da noi genitori”. Ma tra le motivazioni del trasferimento vi sono anche altri aspetti che i genitori, responsabili dell’educazione e dell’istruzione del loro bambino, hanno valutato attentamente. “All’atto di iscrizione, lo scorso anno scolastico, per la classe seconda, la scuola Zerodieci aveva garantito la sussistenza di locali idonei ed una classe di almeno dodici alunni. Nulla di tutto ciò si è verificato. Mio figlio ha frequentato una classe di sette discenti con lui compreso, ed è stato tenuto in una molto piccola ricavata ad hoc dalla divisione di un’altra classe; aula che non solo non aveva acceso al corridoio, ma che per raggiungere la stessa occorreva doveva passare attraverso un’altra aula in cui vi erano i bambini di prima. E non è tutto. Poiché la scuola prevedeva il tempo prolungato, l’intera classe, di pomeriggio, invece di rimanere nella propria aula veniva riunita alla prima poiché la loro ‘auletta’ serviva per il doposcuola per studenti di altri istituti scolastici che facevano ripetizione presso la Zerodieci. E’ facile immaginare quanto poco, se non nessun beneficio abbiano tratto i bambini dal tempo prolungato così fatto. Mio figlio, pertanto, tornava spesso a casa con attività avviate e non completate, ed in più con i compiti pomeridiani ancora da svolgere. Tutto ciò ha determinato un rendimento scolastico molto al di sotto delle nostre aspettative di genitori”. Naturalmente i genitori hanno atteso la fine dell’anno scolastico per trasferire il proprio figlio presso un’altra scuola, sia perché la consapevolezza di quanto accadeva si formava lentamente; sia per evitare un distacco improvviso dai compagni con i quali ha sempre avuto ottimi ed affettuosi rapporti, e dalle maestre; sia per ridare un riassetto organizzativo e qualitativo migliore all’intera famiglia, dando per scontato l’innegabile diritto di ogni genitore di tutelare il proprio figlio attraverso la scelta dell’istituzione educativa più consona. “La fiducia da noi riposta nella scuola ad inizio del precedente anno scolastico è stata malamente ricambiata e sta culminando adesso in un vero e proprio atto di forza della Direzione per costringere il piccolo a rimanere in quell’istituto contro la volontà di noi genitori. Quali siano le ragioni del diniego del nulla osta rimane tutt’oggi per noi un mistero”. (9 settembre 2007-17:15)

 
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