Funerali strettamente privati, per disposizione del questore di Caserta, Carmelo Casabona, del boss Vincenzo Lubrano, morto ieri mattina nell'ospedale di Caserta, dopo una degenza di oltre un mese, per una grave malattia che lo aveva colpito da tempo e per la quale, nonostante la condanna all'ergastolo, aveva beneficiato degli arresti domiciliari. Lubrano era ritenuto capo di una organizzazione camorristica attiva tra Pignataro Maggiore e Capua ed in passato con collegamenti con la famiglia dei Nuvoletta di Marano di Napoli, il clan dei Casalesi" e la mafia siciliana , ed era stato condannato alla massima pena perché considerato, insieme con l'ex cassiere della mafia, Pippo Calò il mandante dell'omicidio di Franco Imposimato, ucciso a Maddaloni, quando il fratello, Ferdinando, era giudice istruttore a Roma. Si trattò di una vendetta trasversale, ordinata dalla mafia corleonese, nei confronti del magistrato che stava, tra l'atro indagando sui legami tra la malavita organizzata romana e siciliana. Dall'ospedale di Caserta il feretro è stato portato direttamente al cimitero di Pignataro Maggiore. Davanti alla cappella di famiglia, il parroco don Pasqualino Del Vecchio ha officiato il rito funebre, presenti, tra gli altri, la seconda moglie di Lubrano, Eva, i figli Giuseppe e Gaetano, le tre nuore, tra cui Rosa Nuvoletta, figlia del boss Lorenzo e moglie di Raffaele, detto Lello, ucciso cinque anni fa in un agguato. Alla cerimonia erano presenti numerose persone, amici della famiglia ma anche numerosi cittadini. Il boss è stato,poi, tumulato nella cappella dei Lubrano, accanto alla prima moglie Rosetta Romagnolo. La cerimonia è stata controllata da numerosi poliziotti, Carabinieri e vigili urbani di Pignataro Maggiore. (5 settembre 2007-21:10)