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CHIUSURA-RIAPERTURA 'LO UTTARO'. MAIETTA: SI CONTINUA A INQUINARE


Caserta (di Giovanna Maietta, Comitato Emergenza Rifiuti) - Il sindaco sa quel che fa, ma non sa quel che dice, in questa triste vicenda de Lo Uttaro per la quale ognuno di noi, con fatica e sofferenza e a titolo di volontariato, sta dando il proprio impegno per superare questa crisi. Un impegno senza interessi o scopi occulti o tanto meno elettorali come qualcuno va dicendo (preoccupato), ma solo in nome di quel diritto/dovere che è la tutela di un territorio martoriato da ignoranza, da una cultura di illegalità, da cave e immondizia e con il primato delle malattie tumorali. Fa male avere sempre più consapevolezza della superficialità e dell’arroganza di un sindaco che fino a ieri era un perfetto sconosciuto alla città, prestato alla politica del centro-sinistra. Petteruti farebbe meglio per tutti a tornare a confezionare slogan e strategie per le campagne elettorali e a continuare a fare progetti per noti imprenditori. Lo abbiamo conosciuto come escavatore di buchi col progetto del sottopasso davanti alla reggia. Ma ora ci rendiamo conto che anche in questo, come con le sue dichiarazioni, entra in contraddizione da perforatore diventa riempitore di buchi. Che poi si distrugge parte dell’acquedotto Carolino scavando o si inquina con rifiuti pericolosi colmando un buco non importa. E’ triste avere un sindaco in cui molti confidavano per quella alternativa e cambiamento rimasto uno slogan da campagna elettorale. Il centro-sinistra dovrebbe vergognarsi di essere rappresentato da chi in perenne senile delirio di onnipotenza non ha la decenza di avere un profilo basso per il più grande sacrificio imposto a questa terra. E’ una fase triste della storia di questo territorio in cui la sinergia tanto auspicata del vecchio centro sinistra ha dato spazio a distruttori di popolazione e consenso. Ormai la rottura sociale è avvenuta; questa classe politica è riuscita a fare tabula rasa di quegli ideali che hanno caratterizzato i principi della democrazia anche in situazione di forte contrapposizione. Sono lontani i tempi di De Gasperi e Togliatti. Ormai sperare che certe figure istituzionali possano garantire per il cittadino sembra utopistico. Esse si presentano non come avversari ma come veri e propri nemici del territorio. Sia chiaro: non stiamo combattendo contro Petteruti, De Franciscis o il commissario di governo di turno, noi combattiamo per i nostri diritti contro la morte di questo territorio decretata da coloro che siedono nelle poltrone del Palazzo, così lontano dai bisogni della gente e dell’ambiente. E sulla sofferenza della gente siamo tutti d’accordo che non si brinda e si gioisce. La nostra soddisfazione per l’ordinanza che accoglie tutte le nostre motivazione deriva dall’aver impedito il continuare di un danno che diventa irreversibile tanto quanto più si riempie la discarica. E tra poco quel sito si esaurirà! Quale sarà il prossimo che i nostri politici offriranno quale dono sacrificale “emergenza rifiuti”? Lo Uttaro e il prossimo buco casertano sono da considerarsi discariche regionali, siamo gli unici ad avere una discarica permanente. E quando ci renderemo conto che in questa provincia, martoriata dalla camorra e dalla “monnezza” fisica e morale, i nostri figli non ci potranno più stare ci ricorderemo di Rastrelli, Bassolino, De Franciscis e di un Petteruti che, per fronteggiare un’emergenza di cui alcuni di loro l’avevano generata, hanno causato un’ulteriore emergenza ambientale e danni molto più gravi. Quella che ci segnerà attraverso l’acqua e i terreni inquinati che utilizziamo e l’aria che respiriamo quella che ci toglierà anni di vita. (6 agosto 2007-08:55)

 
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