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UCCISA DOPO RAPINA AL BINGO: FUNERALI CON OMELIA ARCIVESCOVO


CAPUA (Caserta) – Parole di conforto e di vicinanza rivolte ai familiari e ferma disapprovazione nei confronti di chi si rende protagonista di crimini di particolare gravità che, con sempre maggiore frequenza, si verificano in provincia di Caserta e in Campania. Sono alcuni dei passaggi dell’omelia pronunciata stamani dall’arcivescovo di Capua, monsignor Bruno Schettino, ai funerali di Teresa Sferragatta, la donna uccisa mercoledì sera nel corso di una tentata rapina dopo che alcuni banditi hanno tentato di rapinarla di tremila euro che la vittima aveva vinto alla sala Bingo di Teverola. Un episodio figlio del «degrado che da molto tempo si è impossessato della nostra società, soprattutto nelle nostre zone» - ha affermato il presule - «e che richiede, al di là di altri interventi, anche una presenza costante della Chiesa a volte anch’essa impotente». Tantissime le persone (tra cui il vicesindaco di Capua, Umberto Botta, in sostituzione del primo cittadino Carmine Antropoli impegnato come medico in ospedale a Napoli) che hanno voluto salutare per l’ultima volta Teresa, nella parrocchia dei Santissimi Filippo e Giacomo retta da don Gianni Branco. La salma è giunta con un piccolo corteo funebre dalla chiesa di San Rufo e Carponio, dove era stata allestita una camera ardente dopo l’esame autoptico eseguito ieri l’altro. La chiesa era stracolma: molti i giovani, tra i quali molte amiche ed amici delle figlie di Teresa, Betti e Manuela. Sui banchi della chiesa anche Giuseppe Nocera, 30 anni, il genero della vittima ferito anch’egli nel corso dell’agguato mentre dal Bingo rincasava a Capua insieme a Teresa. Impossibile trattenere le commozione nella chiesa gremita, incapace di contenere la moltitudine di persone che hanno voluto testimoniare la loro presenza al marito e alle figlie della donna. Le parole di fede e di speranza del parroco si sono alternate a forti momenti di commozione mentre durante qualche pausa di silenzio la sofferenza, soprattutto tra i familiari, era tangibile. Intanto, le indagini della Squadra Mobile di Caserta proseguono in maniera incessante: in mano agli investigatori un «frame» di una registrazione digitale acquisita dalle telecamere di sorveglianza della sala Bingo dove si vedrebbero tre persone uscire poco dopo insieme a Teresa e al genero. Probabilmente, potranno essere d’aiuto anche le telecamere del penitenziario sammaritano che potrebbero avere immortalato la targa dell’Enduro di grossa cilindrata a bordo della quale – come ha testimoniato Nocera – si trovavano i banditi. Teresa Sferragatta, 52 anni, secondo la perizia medica, è stata raggiunta da tre colpi sparati da un’automatica (calibro 9). La donna è stata colpita a un polmone e alla nuca ma il proiettile che ha provocato la morte, è pentetrato dalla spalla centrando il cuore. (21 LUGLIO 2007-18:24)

 
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