SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta) – A Santa Maria Capua Vetere spetta un nuovo record: dopo i circa mille candidati consiglieri, le trenta liste e gli otto candidati a primo cittadino (per una città di 30 mila abitanti), il sindaco eletto appena 24 giorni fa, Giancarlo Giudicianni, ha rassegnato ieri pomeriggio le dimissioni in mano al segretario generale. Qualcosa è accaduto proprio nel pomeriggio di ieri, in quanto il sindaco aveva firmato poche ore prima, in mattinata, la convocazione per la seconda seduta del consiglio comunale. Poi, la drastica decisione di dimettersi, per «improrogabili motivi personali». Ora il sindaco ha venti giorni di tempo per ritirarle, in caso contrario, la città del foro andrà di nuovo al voto. Tutto sembra un film già visto: infatti, anche nella prima giunta Iodice, quando l’attuale primo cittadino (in quota Margherita) ricopriva la carica di assessore, lasciò dopo alcuni mesi. Giudicianni, che avrebbe anche deciso di prendere un po’ di riposo con una vacanza all’estero, ha anche consegnato il telefonino di servizio. La notizia, stando ad alcuni «rumors», era nell’aria da diverso tempo, tant’è che già se ne parlava nella prima seduta del civico consesso, mai svoltasi. Ieri, la conferma a dimostrazione della lacerazione esistente fra i massimi partiti che concorrono a formare la coalizione che appoggia Giudicianni e cioè la Margherita di Giuseppe Stellato e Giovanni Campochiaro e la Democrazia Cristiana di Biagio Di Muro. Nella vicenda non sarebbero estranee persone e comportamenti esterni alla formazione di maggioranza. A quanto si apprende, tutto ruota sull’incompatibilità di Giovanni Campochiaro, ex assessore dell’amministrazione Iodice (con quest’ultimo ancora in ottimi rapporti), attualmente in seno all’ufficio legale del Consorzio Geoeco (di cui è socio il Comune). Il tutto, dunque, si gioca sul voto da dare in consiglio comunale sulla eventuale richiesta, da parte dell’ opposizione, di ineleggibilità di sostenuto invece a spada tratta dal consigliere regionale Giuseppe Stellato il quale avrebbe richiesto un voto compatto per respingere la richiesta. Altri componenti la maggioranza e parte della stessa Margherita, invece, vorrebbero una libertà di coscienza per esprimersi sulla vicenda. Voci insistenti, intanto, parlano anche di una mossa strategica che potrebbe addirittura rivoluzionare l’attuale maggioranza con l’eliminazione di nomi «scomodi» per permettere la ricostituzione di un gruppo già rodato. Voci che vanno confermate, come d’altronde quelle che continuano a parlare di una sorta di regia che farebbe capo all’ex sindaco Enzo Iodice. Fantapolitica? (6 luglio 2007-06:50)