Napoli (di Anna Paola Merone) Che cosa indossare per un happening pomeridiano? Come fronteggiare, con eleganza, i trenta gradi all'ombra del pomeriggio in cui Napoli festeggia all'Auditorium della Rai i dieci anni del Corriere del Mezzogiorno? Domande difficili cui non tutti gli invitati alla festa per l'anniversario del quotidiano hanno trovato risposte giuste. Gli unici sicuri di non aver sbagliato mise sono gli ufficiali dell'Arma. Il generale di corpo d'armata Elio Toscano, i generali Franco Mottola e Michele Franzè, il colonnello Gaetano Mariuccia erano impeccabili senza sforzo, e non tradivano neanche il disagio per la temperatura in ascesa libera nonostante l'aria condizionata. E hanno trovato finanche il tempo per scambiarsi cordialità con il questore Oscar Fioriolli. Ma i gentiluomini napoletani non si scoraggiano in materia di eleganza, al massimo si sbizzarriscono andando un po' oltre le righe. L'unico che ha osato con un gessato marrone è Carlo Palmieri, il signor Carpisa, rimproverato però aspramente per il nodo della cravatta da Raffaele Cercola, presidente della Mostra d'Oltremare. Arbiter della disputa Gianluigi Cimmino, ovvero mister Yamamay. Gianni Lettieri e Cristiana Coppola hanno rappresentato egregiamente gli industriali partenopei e campani: unica civetteria della bionda manager, una borsa rossa Chanel su semplicissimo completo nero sbracciato. Rossa anche la giacca di Teresa Armato. Azzurro carta da zucchero quella di Sandra Lonardo Mastella. Ha superato in eleganza molte signore il cavaliere del lavoro Maria Laura Cafiero Mattioli, in seta nera e con giacchino candido lavorato a piccolo punto a uncinetto. Biagio Agnes, Federico Costa, Stefano Borghi le rendono omaggio. La signora siederà poi a fianco di Piergaetano Marchetti, presidente della Rcs. Paolo Mieli sembra non risentire della temperatura, non si sottrae ai molti che vogliono salutarlo o essere presentati a lui — come i procuratori Vincenzo Galgano e Giovandomenico Lepore — e trova il tempo prima dell'inizio della kermesse per una sigaretta e perfino per un cioccolatino. Defilata, ma ugualmente evidente per eleganza, Amelia Cortese Ardias, in nero e turchese, con splendida collana. Nero, innaffiato da mimose gialle, per Tullia Passerini Gargiulo. La temparetura sale, Montezemolo è dato in arrivo da un momento all'altro, i signori si aggiustano le cravatte. Giorgio Fiore ne ha scelta una perfettamente intonata al gessato che indossa, con minuscole righe rosse e azzurre. In gessato blu e bianco anche Gaetano Cola, che sfoggia una cravatta con impercettibili disegni geometrici. Mario Maione ha puntato su una camicia button down, ma la più originale è la cravatta di Maurizio Barracco, che arriva con la moglie Mirella. I due si fermano per una foto. Ritratto di coppia piuttosto raro. Molte signore hanno virato sul total white, come Maria Elena Stasi, prefetto di Caserta, e Serena Albano; sua sorella Lilly osa con il viola — e chi se ne importa se siamo in un teatro. In prima fila l'amministratore delegato Rcs Antonello Perricone: legge il giornale che di tanto in tanto abbassa per dare una occhiata in giro. Arriva Montezemolo e sono tutti addosso al super presidente, che si ferma a stringere la mano a Vincenzo De Luca, che è in compagnia dell'amico di sempre Gianni Punzo. Il presidente del Cis sfoggia un gessato che non passa inosservato e osa con una cravatta a piccoli disegni rossi: un paradigma del Neapolitan style. In fondo alla platea ci sono i lettori fedelissimi del giornale e fra dame chic e signori in abito chiaro, defilato, c'è Marco Salvatore, che per qualche ora ha abbandonato la ribalta accademica e quella della sanità. Più avanti Guido Trombetti, spettinato da vero rettore mai ingessato. Poco più in là Diego Marmo e Lello Esposito: l'arte e la giustizia. Ritardatari senza cravatta, il presidente del Tarì con cravatta rosa e, in gessato, presidente del Polo della Qualità. La serata culmina in una cena e qualche cravatta vola via. Un paio di signore mollano i tacchi e si adagiano sulle pianelle che avevano lasciato all'autista. Che sollievo. (Corriere del Mezzogiorno del 20 giugno 2007)