Milano - Non ha avuto la forza di denunciare subito quanto le era accaduto. Cercava persino di dimenticare quegli attimi terribili nei quali aveva subito una violenza di gruppo. Poi quel peso enorme si è trasformato in confidenze fatte a casa e al professore, che hanno fatto scattare l'indagine conclusa ieri con tre arrestati dei presunti responsabili della violenza sessuale avvenuta nel marzo scorso in un camerino di una discoteca del centro. In manette è finito Salvatore Simone R., 25 anni, originario di Catania, bloccato ad Augusta dalla polizia, un milanese di 31 anni, originario di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), 25 anni, e un colombiano di 26, entrambi incensurati e presi a Milano.
Le indagini, condotte dalla sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica, sono partite lo scorso aprile, un mese dopo l'accaduto. La ragazza, una studentessa milanese di 22 anni, ha raccontato di aver conosciuto il colombiano, un bel ragazzo che faceva l'animatore in un disco-pub in zona Cordusio e di essersi invaghita di lui. E, la sera seguente, è tornata nel locale per rivederlo.
A un certo punto lui l'ha portata in una stanza di servizio che funge da camerino e qui le avrebbe detto che se voleva essere la sua donna, doveva starci anche con altri due suoi amici ballerini. I due sono poi sbucati dalla penombra.
La studentessa, sempre secondo la sua versione, a quel punto, è stata bloccata in un angolo e costretta a subire rapporti con i tre. Gli stupratori, colpiti da ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, sono ora accusati di violenza sessuale aggravata. (dal Corriere della Sera di domenica 17 giugno 2007)
|