nCaserta Sette - informazione - news - attualità - cronaca - sport - turismo - musica e arte - reggia di caserta - giornalisti - giornalismop - attualità - omicidi - rapine - storia di caserta - per caserta - in caserta - con caserta


Privacy Policy / Cookies


IL TG ON LINE E' OFFERTO DA


GUARDA QUI LE VIDEONEWS


TV LIBERE: GIORNALISTI DI CASERTA A MATRIX


Il Blog di Prospero Cecere


UFFICI STAMPA TOP TEN A CASERTA (New Entry)

  
  Collabora con Noi
  Per Aziende ed Enti
  La tua vicenda qui
  Archivio Giornali
  Gerenza
  Servizi Emittenti Tv
  Spot & Doppiaggi
  Archivio Servizi Tg
  I tuoi ricordi in Dvd
  Musica-Party-Sfilate
  www.sannioturismo.com



  Archivio news
  Argomenti
  Cerca nel sito
  Invia una news
  Lista iscritti
  Messaggi privati
  News
  Recommend_Plus
  Sondaggi
CASERTA: IL MACRICO TRASFORMATO IN ZONA ROSSA (DA DON ARAGOSA)


CASERTA-ADISTA. (dall’inviato Luca Kocci) - Cancello sbarrato e forze dell’ordine a presidiare l’ingresso del Macrico, una ex area militare di 33 ettari, di proprietà della Chiesa, da anni al centro di un braccio di ferro fra chi vorrebbe venderla per fare profitto e chi invece vorrebbe trasformarla in un’area verde pubblica a disposizione della città. L’ordine è arrivato del presidente dell’Istituto diocesano di sostentamento del clero di Caserta (Idsc), don Antonio Aragosa, proprietario del terreno, il quale, per essere sicuro che l’ex deposito militare non venisse violato nemmeno per poche ore dal vescovo, da centinaia di giovani partecipanti ad un meeting organizzato dalla diocesi e da migliaia di cittadini casertani che avevano organizzato una pacifica invasione nel Macrico, è andato in Questura e ha denunciato preventivamente don Nicola Lombardi, direttore del centro diocesano di pastorale giovanile: se qualcuno entra nel Macrico – ha detto don Aragosa prima ai giornali e poi alla polizia – la colpa è di don Lombardi. E così, lo scorso 3 giugno, sono rimasti tutti fuori: il vescovo mons. Raffaele Nogaro, il responsabile della pastorale giovanile diocesana, i partecipanti al VII meeting dei giovani e un migliaio di casertani convocati dal comitato Macrico Verde – che da anni si batte perché l’area venga acquisita dalle amministrazioni locali e restituita alla città come spazio pubblico – per trascorrere mezza giornata all’interno del Macrico. Guardati a vista da carabinieri e polizia, chiamati da don Aragosa, che in realtà non hanno avuto un granché da fare: preoccupati dagli allarmismi alimentati dal presidente dell’Idsc – che sui giornali aveva ripetutamente dichiarato che se qualcuno avesse varcato la soglia il “Macrico rischiava di colorarsi di rosso, rosso sangue” –, e complice la pioggia, non hanno nemmeno tentato di entrare e hanno preferito improvvisare un’assemblea davanti ai cancelli. Il Macrico conteso Il braccio di ferro sul Macrico non è nuovo, dura anzi da oltre 6 anni. L’area – quasi 33 ettari di verde, con qualche costruzione all’interno, nel centro di Caserta –, che la Chiesa ha dato in affitto prima ai Borboni e poi all’esercito italiano, è tornata nella piena disponibilità della diocesi nel 1994 e, per legge concordataria, la proprietà è dell’Idsc di Caserta, articolazione periferica dell’Istituto centrale per il sostentamento del clero (Icsc), l’ente ecclesiastico che gestisce l’8 per mille. Nel dicembre 2000, Idsc e Comune di Caserta tentarono l’affare: il Macrico sarebbe stato venduto al Comune che lo avrebbe poi trasformato in “Parco urbano vivo”. Una formula ambigua che nascondeva una mega-speculazione edilizia contro la quale si schierarono molti cittadini – riuniti nel comitato Macrico Verde – e soprattutto il vescovo, mons. Nogaro: nel Te Deum di fine anno denunciò di essere stato scavalcato (infatti, pur essendo enti autonomi e indipendenti, per gli immobili che valgono più di 250mila euro gli Idsc devono chiedere il parere al vescovo) e bloccò la vendita (v. Adista n. 7/01). Nello scorso mese di gennaio, dopo anni di silenzio, l’Istituto sostentamento del clero di Caserta, per bocca del nuovo presidente, don Aragosa, annuncia: siamo assediati dalle richieste dei palazzinari che vogliono acquistare il Macrico, per cui o il Comune si decide a comprarlo a 35 milioni di euro, oppure lo vendiamo ai privati, che ce ne offrono molti di più. Quanto basta per riaprire lo scontro: da una parte gli Istituti per il sostentamento del clero, sia diocesano che centrale, che vogliono fare cassa; dall’altra il vescovo Nogaro, il comitato Macrico Verde e i cittadini che cercano di difendere l’ultima area verde di una città assediata da cave e discariche; in mezzo gli Enti locali (Comune in prima fila, ma anche Regione e Provincia) che tacciono e aspettano (v. Adista nn. 9, 11, 13 e 15/07). L’Istituto sostentamento clero: guai a chi entra! Proprio per rilanciare la battaglia per il Macrico verde e pubblico, viene organizzata dal comitato la giornata del 3 giugno: una pacifica invasione dell’area da parte dei cittadini casertani, molti dei quali nel Macrico non sono mai entrati (una giornata analoga si era già svolta nel maggio del 2006). All’iniziativa aderisce subito il centro di pastorale giovanile della diocesi perché, spiega don Lombardi ad Adista, “tutto ciò che riguarda la città – e il Macrico è un bene della città – interessa la pastorale giovanile della nostra diocesi”: all’interno del VII meeting dei giovani (il 2-3 giugno) viene inserita una processione, la domenica mattina, dalla cattedrale fino all’ingresso del Macrico, dove il vescovo saluterà e benedirà i partecipanti. Poi, annuncia don Lombardi, “con i giovani entreremo nel Macrico”. Don Aragosa si allarma e sulla stampa locale vieta l’ingresso ai cittadini: “la festa nel Macrico è illegale, perché si violerebbe una proprietà privata, e pericolosa”, perché qualcuno potrebbe farsi male. “Vogliono un Macrico verde e rischiano di colorarlo rosso, rosso sangue”. Poi va in Questura e deposita una diffida che la polizia provvede a notificare a don Lombardi. Le forze dell’ordine sono mobilitate. La mattina del 3 giugno polizia, carabinieri e vigili urbani aspettano mons. Nogaro sulla porta del palazzo vescovile e lo scortano fino al Macrico, dove c’è altra polizia che presidia l’ingresso e un migliaio di cittadini che, per non creare ulteriori tensioni, resta diligentemente fuori dal cancello. Viene improvvisata un’assemblea in cui parla anche il vescovo: ringrazia i partecipanti, critica gli amministratori locali “che sembrano non amare la nostra città” visto che vi impiantano discariche pericolose per la salute delle persone e non si preoccupano del verde pubblico (v. Adista nn. 31,33 e 37/07) e invita tutti i cittadini alla “resistenza per aiutare Caserta a risorgere”. Subito dopo i rappresentanti del Comitato presentano un possibile progetto di riqualificazione sociale del Macrico che gli Enti locali, “se ci fosse la volontà politica”, potrebbero realizzare utilizzando finanziamenti europei e statali già disponibili. Anche perché don Aragosa, qualche giorno prima, aveva fatto sapere che l’Idsc sarebbe stato disposto a cedere il Macrico al Comune “a prezzo di esproprio, cioè per la metà del valore di mercato”: circa 20 milioni di euro, calcolano dal Comitato. Dall’Istituto centrale per il sostentamento del clero, a cui spetta l’ultima parola, però sembrano smorzare: “Volendo arrivare ad una definizione che tenga conto degli interessi della collettività – spiega ad Adista Cesare Testa, direttore generale dell’Icsc – , senza naturalmente far soffrire gli interessi dell’Istituto che si occupa del sostentamento dei sacerdoti, si potrebbe accettare di vendere anche a prezzo di esproprio. Certo, per fare un atto del genere, ci vorrebbero delle autorizzazioni da parte nostra, da parte della Cei e della Santa Sede. Insomma la situazione andrebbe esaminata tenendo conto di tutte le variabili”

 
· Inoltre Religione
· News di redazione


Articolo più letto relativo a Religione:
CONCLAVE VATICANO, CHI E' IL CASERTANO SEPE: CARDINALE ELETTORE

Punteggio medio: 4.75
Voti: 4


Ti prego, aspetta un secondo e vota per questo articolo:

Eccellente
Ottimo
Buono
Normale
Cattivo



 Pagina Stampabile  Pagina Stampabile

 Invia questo Articolo ad un Amico  Invia questo Articolo ad un Amico

www.casertasette.it