Da Corso Trieste a via Mazzini, a Natale e 'fuori stagione', una giovanissima 'griffata', sempre ben vestita, chiede spiccioli perchè ha fame. Ma sul suo cartello, a volte, compare anche questa scritta: 'Devo comprare vestiti'. Chi è la giovane che turba i casertani? E, sembra strano, ma in questo caso qualcuno è più propenso a 'donare' perchè non è 'assalito' da chi invece reclama oboli quasi per diritto... Caserta (di Franco Tontoli) - Alterna la posa rannicchiata, quasi fetale, a quella genuflessa, la figura minuta aiuta a non pesare sulle ginocchia incollate al selciato. Prima serata, anche ieri in via Mazzini, tra vetrine rutilanti di griffes, questa ragazzina che turba con la sua povertà griffata, una strizzata alla coscienza sia che si raccolga l'appello di quel cartello che esibisce ( « Sono povera, ho fame » ) , sia che si passi indifferenti. Minuta, quindi, i capelli a coda di cavallo, orecchini e brillantino alla narice, occhialini superleggeri con montatura colorata, un giubbetto bianco, jeans e scarpe telate con brillantini anche qui perché così si portano. Tutto l'abbigliamento e accessori in simil griffes, roba da bancarella mica da boutiques, anche questa ragazzina ha diritto a uniformarsi alle sollecitazioni di vetrine e spot, alle coetanee sia che vestano bancarella che grandi magazzini, sia che abbiano griffes originali che « pezzottate » . Ma non ha il diritto, questa ragazzina, di strizzare la coscienza di chi passa con quel cartello che denuncia la sua condizione di povertà e, cazzotto ancora più violento, il suo aver fame.
L'abbigliamento della ragazzina denuncia ancor più povertà che se fosse vestita di stracci, come le barbone.
Denuncia il suo diritto a illudersi di normalità che non vive, tant'è che la sua condizione l'affida al cartello. Ma sarà poi vera l'asserita povertà? O non è un adescamento per tradurre gli spiccioli che giorno dopo giorno qualche euro pur lo cumuleranno, in griffes da bancarella piuttosto che in un minimo di pane e companatico che tamponino temporaneamente la sua fame? La coscienza si strizza anche con questi rovelli da passeggiata. E' giusto, è morale, dubitare della buona fede di questa ragazzina? Ed è giusto, è morale sentirsi violentati dalle considerazioni che questa ragazzina ispira? Di mendicanti se ne incontrano tanti anche a Caserta, ce n'è ad ogni chiesa, ad ogni semaforo, in ogni strada, nomadi con corredo di bambini razzolanti o in braccio, connazionali ed extracomunitari, tutti con cartelloscapolare al collo a certificare povertà.
Ma la ragazzina di via Mazzini turba più di tutti. Vere o false che siano le dichiarate povertà e fame, stritolamento di coscienze a parte, dovrebbero pur suggerire a qualcuno ( servizi sociali, assistenti di polizia, braccia esecutive di assessorati a vario titolo competenti) di andare a verificare. E fare in modo che la ragazzina, con la sua povertà griffata, non debba inginocchiarsi mai più davanti a nessuno. (dal Corriere del Mezzogiorno del 8 giugno 2007 - 06:25)
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