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LETTERE, CRISI E LAVORO: A CASERTA L'INDUSTRIA DEI TAVOLI

Spett.le Redazione, chi vi scrive è un lavoratore a cui hanno fatto perdere il lavoro con la chiusura dell’azienda dove lavorava, con la complicita’ vergognosa di chi ci doveva tutelare questo bene prezioso, e il tutto sta’ passando in misterioso silenzio, vi prego, almeno voi che siete un giornale serio e trasparente, rendete publico (allego una lettera aperta) questa mattanza lavorativa, vi ringrazio di cuore. (firmato: I Soliti Disoccupati Campani)

La lettera:


Caserta - CARI AMICI , ANALIZZANDO LA “FLORIDA” SITUAZIONE INDUSTRIALE DEL CASERTANO MI SORGE L’ANNOSO DUBBIO : MA FATE CHE CASERTA E PROVINCIA, SIA DIVENTATO UNA ENORME INDUSTRIA DI TAVOLI ? TAVOLI CHE DOVEVANO SERVIRE AD UN CONFRONTO E DISCUSSIONE PER LAVORARE ALLA SOLUZIONE DEI PROBLEMI.,VI SI COSTRUISCONO VARIE TIPOLOGIE : TAVOLI DELLA CRISI , Tavolo per lo sviluppo di Terra di Lavoro,tavolo di concertazione, tavolo di trattative, tavolo tecnico, ''tavolo permanente di confronto, tavolo di cooperazione,tavolo di partenariato, tavolo sulla vertenza, tavolo di confronto, ECC. ECC. ECC. ,TUTTI TAVOLI COSTRUITI AD ARTE PER UN “AMBIENTE” E USO SPECIFICO, Eppure tavoli ed incontri ci sono stati e molti sono costati non poco in termini di quattrini agli enti che li hanno proposti. Senza andare lontano nel tempo, basta ricordare la due giorni sullo sviluppo della provincia di Caserta organizzato dall’assessore all’industria Francesco Capobianco, la venuta a Caserta del presidente del consiglio europeo Borrell in cui si esaminarono le prospettive e le opportunità che venivano dall’Europa per la crescita del nostro territorio o quello sul tema “Industrializzazione e Territorio voluto da Gianluigi Traettino ed organizzato dai Giovani Industriali. Non di secondo piano il conclave del governo Prodi che si è tenuto nella scuola della pubblica amministrazione di Caserta. Problemi sono stati diagnosticati tanti, ma di risultati concreti poco a nulla., I NOSTRI SIGNORI POLITICI INVECE DI DARE esibizione muscolare nella quale il confronto sulla soluzione da dare ai problemi concreti passi in secondo piano rispetto all'esigenza di fronteggiarsi solo per rinfacciarsi reciprocamente colpe e responsabilità, mentre il degrado avanza: ciò tra l’altro produce disaffezione ed allontanamento dei cittadini rispetto alla politica, vista sempre più come questione che riguarda un ceto e non come canale di partecipazione democratica per migliorare la condizione sociale. L’elevato tasso di rissosità che impedisce alla politica di fare sistema.” che fa si nel mentre da un lato vanifica le prospettive di sviluppo, dall'altro apre la strada a speculazioni di ogni tipo quali i salvataggi industriali fasulli e l'accaparramento di aree dismesse: sono sotto gli occhi di tutti i casi Finmek e Ixfin, ai quali si unisce in questi giorni la drammatica situazione della ex 3M oggi ITP.” IXFIN A CUI IL GOVERNO HA DATO UNA VIA DI USCITA , ( GRANDE CONQUISTA SINDACALE ) DA FALLIMENTARE A COMMISSARIATA , E ADESSO ALLA EX 3M ITALIA OGGI ITP. , CHE SOLUZIONE SARA’ DATA ? AD OGGI I POVERI E SFORTUNATI DIPENDENTI NON SANNO PIU’ A CHE SANTO RIVOLGERSI PER PRENDERE ALMENO LA CIG. CHE GLI VIENE NEGATA DA PIU’ MESI , SENZA PIU’ PIANO INDUSTRIALE PROMESSO presso l'Unione industriali di Caserta, DALLA 3M Italia, DALLA Itp, Sindacati E ISTITUZIONI , NEL GIUGNO DEL 2006 , I trattamenti di fine rapporto, nonché tutte le altre spettanze contrattuali maturate da ciascun dipendente alla data del passaggio, trasferite alla Italiana Trasformazione Polimeri CHE FINE FARANNO???? ADESSO SIGNORI INTERESSATI ALLA “ FACCENDA “ CHE TAVOLO VI INVENTERETE ?? ……………………………………………………………………………………………………………………. A QUESTI TAVOLI, PERO’ ADESSO CHE CI PENSO, NON HO MAI VISTO SEDERE LA PARTE PIU’ INTERESSATA E BISOGNOSA DEL “LAUTO BANCHETTO” CHI ??? MA I LAVORATORI !!! CARI SIGNORI ! E NON CAPISCO IL PERCHE’ . CARI AMICI PENSO CHE SIA ARRIVATO FINALMENTE IL MOMENTO dI assumere un ruolo autonomo ma determinato rispetto ai problemi sociali del territorio, è ora di voltare pagina, di impegnare le forze della politica e delle istituzioni in uno sforzo positivo di confronto per trovare soluzioni a problemi gravi. Chiede alle forze sociali e politiche fatti concreti e non promesse e giochi di potere destabilizzanti per l’assetto economico di Terra di lavoro.BASTA CON TAVOLI STERILI , VUOTI , FALSE PORTATE . MA TAVOLI COLMI DI ONESTA’ TAVOLI CHE SIANO parte attiva nello sviluppo e nella costruzione di un percorso di recupero sia sociale che economico della provincia DI CASERTA , SOLUZIONE di una serie di emergenze che da anni si verificano in Terra di lavoro ed alle quali non si riesce a dare una risposta. “Livelli occupazionali, deindustrializzazione, morti bianche, lavoro nero, mancata formazione ed innovazione tecnologica, scarsa etica del fare impresa e non ultime l’emergenza ambientale e l’immigrazione, sono i nodi che stanno venendo al pettine, conseguenza di una politica poco accorta e lassista attuata negli anni passati, LA SCELLERATA CHIUSURA di aziende che portavano il nome di 3M Italia, Olivetti, Siemens, Saint Gobain, Pierrel, Italtel; Enel, Indesit, Texas Instrument, tutte operanti nel casertano a partire dalla fine degli anni sessanta del secolo scorso e che costituivano il nervo produttivo di questa provincia, passata da agricola ad industriale nel giro di un solo lustro. Una realtà che portò Terra di Lavoro ad essere al 27° posto in Italia per reddito pro capite. Ebbene alla fine della nostra attività in fabbrica possiamo constatare che le industrie sono cadute sotto la mannaia di faccendieri che come avvoltoi hanno raccolto quello che erano le ceneri delle vecchie multinazionali per investirli in altre attività senza assicurare nessuna innovazione, ma solo disoccupazione e cassa integrazione insieme alle lotte sindacali per il mantenimento dei posti di lavoro. I casi sono tanti dalla Finmek alla Texas, alla Ixfin, alla 3M Italia tutte fotocopie di una stessa realtà speculativa. Siamo certi che una maggiore accortezza nelle scelte ed una migliore programmazione avrebbe potuto almeno accompagnare più degnamente le maestranze in un processo di riconversione produttiva che richiede sempre meno manodopera e più specialisti di settore.”. (6 giugno 2007-14:05)

 
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