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RIFIUTI IN CAMPANIA, MINISTRO TURCO: EPATITE NON DIPENDE DA RIFIUTI


"Più di quattrocento famiglie che vivono con una spada di Damocle sulla testa: la prossima scadenza degli ammortizzatori sociali ed il continuo slittamento di appuntamenti ministeriali utili alla realizzazione del Polo Tecnologico Campania Nord, unica via d'uscita per gli ex lavoratori Formenti. Ed il governo regionale pensa bene di disertare il question time, nel quale era stato chiamato ad affrontare una situazione tanto critica". Lo rende noto Massimo Grimaldi, capogruppo del Nuovo Psi in Consiglio regionale. Nella seduta del question time di oggi, "assenti sia l'assessore alle Attività Produttive, Andrea Cozzolino che il Presidente Bassolino, Grimaldi non ha avuto modo - sottolinea una nota - di porre la questione Formenti ed ha abbandonato l'aula". "L'assenza dell'assessore competente - spiega Grimaldi - è un ulteriore indizio di quanto si discostino le priorità del governo regionale da quelle dei cittadini. Cosa che avevo già notato dalla striminzita risposta inviatami stamattina dall'assessore Cozzolino, che ha inteso condensare in una paginetta, il punto di vista della giunta regionale su una situazione difficile come quella che vivono gli ex lavoratori Formenti, da anni in cassa integrazione e con il miraggio di questo Polo Tecnologico Campania Nord, da oltre quattro anni prigioniero delle pastoie burocratiche e di un insufficiente dinamismo dei governi regionali di centro sinistra - conclude il capogruppo del Nuovo Psi - poco attenti alle problematiche, sempre più stringenti e preoccupanti, che affliggono la provincia di Caserta".

Landolfi e Taglialatela non sono d'accordo

Le parole del ministro alla Sanità Livia Turco sull'aumento di casi di epatite A in Campania non convincono il coordinatore campano di An Mario Landolfi. "Le parole del ministro Turco sulla assoluta ininfluenza del problema rifiuti con l'aumento dei casi di epatite A in Campania non convincono affatto", sottolinea Landolfi per il quale "é fin troppo banale spiegarlo come conseguenza del consumo di frutti di mare di provenienza non certificata". "Il problema - spiega Landolfi - è un altro: le città sono letteralmente sommerse dall'immondizia, l'afa è ormai alle porte ed i cassonetti continuano ad essere incendiati con tutto quello che questa situazione comporta in termini di sicurezza ambientale, igienica, alimentare". "E' troppo - conclude Landolfi - chiedere alla Regione Campania di approntare un piano in grado di fronteggiare un' eventuale emergenza sanitaria? E' possibile sapere se è stato attivato un monitoraggio delle patologie riferibili alla catastrofe ambientale campana? La nostra impressione è che si stia volutamente minimizzando una crisi senza precedenti quando il senso di responsabilità e l'interesse della salute dei cittadini impongono di fare l'esatto contrario".

Per l'onorevole di An Marcello Taglialatela, responsabile regionale Politiche Sanitarie in Campania, "le incredibili affermazioni di oggi del ministro Turco sulla situazione sanitaria a Napoli, non hanno alcun riscontro oggettivo e si basano su valutazioni che presuppongono che i napoletani abbiano modificato solo quest'anno le proprie abitudini alimentari". "Affermare che i casi di epatite siano in aumento solo per una 'coincidenza temporale che sarebbe stata causata dall'abitudine campana di consumare mitili crudì - spiega in una nota Taglialatela - è davvero una strana trovata. Non credo, infatti, che questa abitudine a Napoli sia nuova, mentre rispetto agli altri anni sono in aumento i casi di epatite". "Il ministro dovrebbe avere consapevolezza del fatto che i campani si trovano a vivere da anni in una situazione di disastro ambientale al quale nelle ultime settimane si è aggiunta anche una pericolosa condizione igienico-sanitaria - aggiunge l'esponente di An - L'emergenza sanitaria, determinata dall'accumularsi per giorni e giorni di tonnellate di rifiuti per le strade, mette a rischio i cittadini che nella nostra regione sono già gravati da una sanità pubblica che non funziona a dovere e nella quale assistenza e prevenzione non raggiungono gli standard necessari per tutelarli". "Soprattutto la prevenzione fa capo alle Asl - dice Taglialatela - che non stanno assicurando la tutela della salute pubblica e non a caso ho inviato nei giorni scorsi una nota urgente allo stesso ministro Turco ed al ministro Pecoraro Scanio perché acquisiscano analisi e dati ufficiali in possesso della agenzia regionale Arsan in relazione ai rischi epidemiologici". Tutta questa "pericolosa situazione" si aggiunge, dice Taglialatela, "ad una ulteriore circostanza che offre, se possibile, motivi di ulteriore preoccupazione". "Mi riferisco alla possibilità che la presenza in Campania di innumerevoli siti di stoccaggio provvisori, dove sono da anni accumulati balle di rifiuti ancora in fermentazione - spiega - possa aver determinato l'inquinamento del sottosuolo e delle falde acquifere con possibili conseguenze sulla produzione agro-alimentare". "E' necessario, pertanto, acquisire anche notizie specifiche in possesso della agenzia regionale Arpac - conclude Taglialatela - al fine di comprendere le effettive condizioni e le conseguenze che queste comportano per i cittadini. Conoscere il reale stato della situazione epidemiologica e delle condizioni delle falde acquifere e del sottosuolo, considerata l'eventuale incidenza negativa che le crisi ambientali e sanitarie possono aver determinato, è fondamentale per tutelare la salute pubblica". (5 giugno 2007-18:35)

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