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RIFIUTI: GOVERNO APPROVA DECRETO SU EMERGENZA RIFIUTI IN CAMPANIA MA E' SCONTRO


Il Consiglio dei ministri approva il decreto legge per uscire dall'emergenza rifiuti in Campania, ma scoppia la polemica all'interno del Governo per un testo che sia i Verdi sia Rifondazione Comunista non condividono. E lo scontro si fa 'tangibile' nei siti scelti per le nuove discariche, con i cittadini a fronteggiare le forze dell'ordine. "Non c'é la mia firma" dice chiaro e tondo il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, sottolineando che il suo ministero "non è stato coinvolto" e, anzi, ha "subito" il provvedimento. E l'unico ministro di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero, abbandona il Consiglio prima del voto. Un no, quello dei Verdi e Rifondazione, motivato dalla possibilità, contenuta nel decreto, di realizzare due delle quattro discariche, Serre e Terzigno, in aree protette. "E' uno schiaffo" al lavoro del ministero, sottolinea il titolare dell'Ambiente, perché "é giusto togliere i rifiuti dalla strada ma è altrettanto fondamentale che si rispettino le norme europee e non si facciano le discariche nelle aree protette". E' stato un "decreto sofferto" ammette il ministro della Funzione Pubblica Luigi Nicolais, confermando che il clima in consiglio dei Ministri non è stato dei migliori. Anche perché a sollevare dubbi non sarebbero stati solo gli esponenti della sinistra radicale: il Guardasigilli Mastella, si apprende, avrebbe chiesto "chiarimenti" in relazione ad un articolo che autorizzerebbe il commissario a requisire gli impianti messi sotto sequestro dalla magistratura. Perplessità sulle quali si sarebbe fermata anche l'attenzione del ministro Bindi. A questo punto già domani, dicono alcuni, il testo potrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale consentendo dunque al commissario straordinario Giudo Bertolaso di intervenire. Come? Il provvedimento, di dieci articoli, individua i quattro siti per le discariche, ognuno per ogni provincia: Serre (Salerno), Terzigno (Napoli), Savignano Irpino (Avellino), Sant'Arcangelo Trimonte (Benevento). Si comincerà sicuramente da Serre - sul sito sono già stati fatti i sondaggi - e si proseguirà con Terzigno, perché quella di Napoli è la provincia più in sofferenza. Ma nel decreto c'é anche altro: le "iniziative urgenti" per assicurare dal 1 gennaio 2008 e per un periodo di 5 anni, l'applicazione di "misure tariffarie per garantire complessivamente la copertura integrale dei costi di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti"; un "piano integrato per il ciclo industriale integrato dei rifiuti" che definisca "le priorità delle azioni" per la gestione dei rifiuti, indicando anche "il numero degli impianti che dovranno operare in ciascuna provincia". E la nomina a sub commissari dei presidenti di provincia: un segnale "forte" per responsabilizzare gli enti locali. Per mettere in pratica i contenuti del decreto, visti i tempi ristretti e le difficoltà dovute alle probabili proteste, interverrà anche l'esercito. Ma sarà solo, spiega il viceministro dell'Interno Minniti, per "motivi logistici". I militari sono già pronti: il Genio della Brigata Garibaldi, di stanza a Caserta, ha già spostato ruspe e mezzi per il movimento terra (in tutto una decina) che serviranno per i lavori di sbancamento nelle vicinanze di Serre. "Il governo - dice in conferenza stampa il sottosegretario Enrico Letta - ha deciso di intervenire con un provvedimento d'urgenza perché la situazione in Campania stava diventando fuori controllo". "Ci sarà un gioco di squadra e con il decreto si riuscirà a risolvere il problema - sottolinea Bertolaso - Ci auguriamo di chiudere la vicenda entro la fine dell'anno". (11 MAGGIO 2007-21:35)

 
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